Finalmente dopo due anni dalla legge che ha dato al Comune di Venezia, per primo in Italia, la possibilità di regolamentare le locazioni turistiche, la Giunta veneziana ha licenziato la proposta di Regolamento che sarà ora esaminata dal Consiglio Comunale per la finale approvazione.
Pur riservandoci ulteriori commenti a quando sarà disponibile il testo completo del Regolamento, anche con riferimento ai termini precisi della “moratoria“ di 18 mesi dichiarata dall’Assessore Zuin, la prima impressione è che il suo principale effetto, per quanto certamente condivisibile, sarà quello di migliorare la qualità del faticoso rapporto tra gli ospiti delle locazioni e la città, richiedendo un maggior impegno da parte di proprietari e gestori degli appartamenti affittati.
In questa direzione va l’obbligo opportunamente posto a loro carico di un’accoglienza di persona del turista, con la consegna dei sacchetti di raccolta differenziata e di un vademecum per il rispetto della città. L’accoglienza di persona dovrebbe quindi diradare l’antiestetica presenza delle scatolette con le chiavi, del resto già bocciate dalla Soprintendenza, e prevenire l’arrivo in città di soggetti di fatto non identificati, potenzialmente pericolosi a vario titolo.
Sembrano invece andar deluse le attese di chi si aspettava che il Regolamento potesse costituire un serio disincentivo alle locazioni turistiche finalizzato a liberare una maggior disponibilità di appartamenti per la residenza, soprattutto giovanile, di cui la città ha disperatamente bisogno.
Questo Regolamento, al di là degli effetti contingenti della moratoria, non pare infatti sufficiente a invertire stabilmente la corsa dei posti letti in locazione turistica, arrivata in centro storico a 23 mila unità che, anche se non tutti riciclabili ad uso abitativo, potrebbero aumentare l’offerta ai residenti.
Azione propone invece di salvaguardare le sole locazioni turistiche fino ad un massimo di due appartamenti, con diretto impegno dei proprietari nella gestione dell’attività, consapevole dell’importanza per molte famiglie locali di disporre di un’integrazione al reddito per vivere in città.
Per le altre locazioni turistiche andrebbero invece introdotte misure invece ben più incisive, tra cui la loro assimilazione ad un’attività alberghiera, da cui far conseguire l’applicabilità delle misure autorizzatorie ad esse applicabili, l’obbligo edilizio di un cambio d’uso dell’unità immobiliare, e l’assoggettamento del reddito alla fiscalità d’impresa al posto della vantaggiosa imposta sostitutiva.
Per risollevare l’offerta privata ad uso abitativo, il disincentivo alle locazioni turistiche andrebbe poi affiancato dall’incentivazione ad affittare a residenti mediante agevolazioni nella fiscalità locale e la prestazione di garanzie per morosità inquilini, fermo restando infine l’impegno a rimettere rapidamente a disposizione degli aventi diritto le numerose case sfitte di proprietà pubblica.
Paolo Bonafè – Segretario Comunale
Leda Costantini – Delegata alla Residenza
Paolo Diprima – Delegato al Programma
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28 ottobre 2024