Il 27 gennaio si commemora la “giornata della memoria”, istituita con la legge n. 211 del 2000, a ricordo del 27 gennaio 1945, giorno in cui furono abbattuti dai soldati russi i cancelli di Auschwitz, il più grande lager nazista, nel quale furono barbaramente nelle camere a gas e bruciati nei forni crematori quasi 2.000.000 di ebrei. Quest’anno la Giornata è stata anticipata dalla visita del Papa alla Sinagoga di Roma, incontro importante e delicato a segnare come il dramma della Shoah, non riguardi un drammatico evento ormai relegato al passato, ma rappresenti una lacerazione profonda nella vita dei superstiti, nella storia del popolo ebraico e nella coscienza di tutto il mondo occidentale. In tal senso, la Giornata della Memoria non può esaurirsi in un evento puramente commemorativo, ma deve diventare autentica occasione culturale ed educativa, momento di consapevolezza e forte richiamo alla responsabilità, poiché la barbarie umana è sempre in agguato e capace di replicare genocidi e persecuzioni, come la storia continua a mostrarci, attraverso i drammi che insanguinano intere aree del nostro pianeta, nell’indifferenza e nell’ignavia della pubblica opinione. La Giornata della Memoria deve essere occasione per richiamare tutti noi – e in particolare le nuove generazioni – a porre al centro delle nostre coscienze e del nostro agire sociale i valori di fraternità, giustizia e pace, affinché, dalla memoria consapevole della pagina più buia della storia d’Europa, si sappia trarre insegnamento per costruire una società multirazziale, rispettosa delle differenze culturali e religiose e capace di solidarietà e riconoscimento reciproco.
Paolo Bonafe’ Presidente www.laboratoriovenezia