La Visita Pastorale del Patriarca al LIDO nel 2005/2006 ha rappresentato un evento importante, non solo per le comunità parrocchiali, ma per la tutta la comunità dell’ isola.
Lo stimolo del Cardinale Scola di raccontarci per riconoscerci, ci ha costretto a guardare alla nostra isola, come ad un sistema complesso ed articolato costituito da fattori ambientali, antropologici, economici, infrastrutturali, sociali e relazionali.
Il Patriarca ha chiesto ai cristiani del Lido di interrogarsi profondamente e sinceramente sulla loro fede, sul loro essere comunità, ma anche sui loro rapporti con il territorio in cui abitano.
Ci ha immesso così in un percorso di consapevolezza e maturità, ci ha fatto guardare al Lido come ad un luogo privilegiato, in cui beneficiamo di una qualità della vita particolare.
In primis, la conformazione geo-morfologica dell’ isola che garantisce un insieme paesaggistico e naturalistico unico, tutelato dalla Convenzione di Ramsar del 1977, documento che ha definito tutta la nostra Laguna area tutelata e protetta; la vicinanza con il centro storico di Venezia; la stessa presenza in loco dei borghi storici di Malamocco e San Nicolò; un contesto urbano di pregio; la presenza di attrezzature turistiche e sportive di particolare qualità.
Un patrimonio importante per rilanciare la storica vocazione turistica dell’economia locale.
Dal punto di vista sociale, va riconosciuto che viviamo in un luogo dove sono assenti macrofenomeni di marginalità e di conflittualità sociale, con una buona sicurezza del territorio.
D’altro canto, non possiamo nascondere alcune criticità, quali fattori che incidono sull’esodo e il conseguente invecchiamento della popolazione: un alto costo della vita, un mercato della casa a prezzi proibitivi, un alto fattore di pendolarità, con lunghi tempi di trasporto per la terraferma; una politica sanitaria, che crea senso di insicurezza nei cittadini e che non vuole chiarire l’ambiguità tra una sanità pubblica, che vede nel tempo la diminuzione dei servizi offerti, con l’enorme possibilità di sviluppo del Polo Sanitario insito nell’area degli Istituti Ospedalieri degli Alberoni.
Bisogna proporre un modello di sviluppo, che permetta di mettere insieme, coniugandole, la vocazione residenziale e quella turistica dell’isola, in un progetto complessivo di riqualificazione. Si deve avviare un processo innovativo di costruzione di una partnership tra pubblico e privato, dove si siedano attorno ad un unico tavolo gli Enti locali, le Aziende Pubbliche, gli Enti culturali della città, l’imprenditoria locale e l’associazionismo.
L’obiettivo è quello di garantire la definizione di obiettivi e strategie condivise così che ogni soggetto possa mettere in campo, in modo sinergico e complementare, le competenze e le risorse specifiche della propria "mission" e della propria funzione, garantendo il rilancio economico e turistico dell’isola, l’attenzione al tessuto sociale e al sistema eco – ambientale.
Dal punto di vista sociale, dobbiamo anche riconoscerci portatori di una cultura complessivamente individualista e poco partecipativa, che rischia di innescare processi di delega, senso di isolamento e scarsa solidarietà.
Diventa indispensabile promuovere una cultura di identità e senso di appartenenza, individuando strumenti di progettazione partecipata, che aumentino i livelli di presenza attiva e il senso di responsabilità individuale e collettivo
Vanno attivati percorsi di valorizzazione delle risorse e delle potenzialità della comunità, affinché sia essa stessa in grado di formulare le risposte ai bisogni/problemi di cui è portatrice.
Le comunità parrocchiali e la società civile sono pertanto chiamate ad essere attori, interlocutori dialoganti, risorse reciproche, nel perseguire l’obbiettivo primario di porre l’ essere umano quale soggetto protagonista della polis cittadina.
Paolo Bonafè e Francesca Vingiani – Vicariato del Lido