Sinodo e sinodalità quali esperienze ecclesiali e spirituali
Anche nella mia parrocchia, ci si interroga sulla proposta di Sinodo e sulla Sinodalità, ovvero di un cammino comune verso una nuova chiesa. La parola Sinodo, che proviene dal greco, significa “camminare insieme”. Papa Francesco ci esorta, indicandoci la strada, spiegandoci che il Sinodo è “il metodo del cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio”. E ancora Papa Francesco ha affermato che “La sinodalità, è dimensione costitutiva della Chiesa”, così che “quello che il Signore chiede, in un certo senso, è già tutto contenuto nella parola sinodo”. Siamo quindi tutti chiamati ad un grande cammino di riflessione, ascolto, racconto e sogno per il futuro, che durerà alcuni anni e che punterà al rinnovamento del modo di essere Chiesa. Il Sinodo è di per sé un’esperienza ecclesiale e spirituale. Ecclesiale perché l’essere Chiesa implica sempre la disponibilità a camminare insieme, ovvero significa condividere una visione, una prospettiva che ci attrae e ci guida ad individuare le tappe e le modalità (processi) che attivino un cambiamento duraturo ed efficace. Spirituale perché è un’esperienza ispirata dallo Spirito Santo e conserva, pertanto, un margine ampio di apertura e imprevedibilità, caratteristiche dello Spirito, che soffia e va dove vuole. Sinodo quindi significa: diritto e potere di parola affidato a tutti. La capillarità del Sinodo è legata ad un atteggiamento dell’ascolto, al permettere ad ogni credente e battezzato di portare il proprio contributo di pensiero. Ogni parola, che mette in circolo l’esistenza di ciascuno e il Vangelo, è preziosa, è un dono che rinnova e qualifica il discernimento dell’intero popolo di Dio. Con il Sinodo dobbiamo attivare processi di cambiamento che siano frutto di ascolto e di discernimento. Il Sinodo non guarda solo le questioni immediate, ma rivolge il suo sguardo a ciò che siamo chiamati a diventare nel medio-lungo periodo, nelle questioni che ci interpellano, nelle nostre decisioni e nella nostra capacità di scegliere insieme tenendo fede alla fedeltà al Signore e nella comunione. Perché sia un Sinodo “ricco di frutti” necessita che si attivino processi di cambiamento che siano in grado di coinvolgere tutti i soggetti ecclesiali e che ci permetta di annunciare, sempre, a partire da oggi e da qui, la gioia del Vangelo.
Paolo Bonafè SME Lido