La grave crisi dell’immondizia di Napoli sta evidenziando con forza come il tema del trattamento dei rifiuti rappresenti una priorità politica, non solo perchè il territorio nazionale non deve più impattare fenomeni di emergenza, ma anche per realizzare un modello di smaltimento, che trasformi i rifiuti da onere in risorsa.
In questa direzione si colloca “THOR”, sistema sviluppato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche in collaborazione con la Soc. ASSING SPA di Roma, che permette di recuperare e raffinare tutti i rifiuti, senza farli passare attraverso il ciclo della raccolta differenziata e dell’incenerimento, trasformandoli in materiali riutilizzabili, dall’elevato potere calorico e con costi presunti largamente inferiori rispetto ai termovalorizzatori. THOR è una tecnologia ideata e sviluppata in Italia, che si basa sulla raffinazione meccanica dei materiali di scarto, trattati in modo da separare tutte le componenti utili, dalle sostanze dannose. Funziona quindi come uno sminuzzatore di rifiuti fino a dimensioni microscopiche, inferiori a 10 millesimi di millimetro. Il risultato è una “poltiglia”, purificata dalle parti dannose ed inquinate di alto contenuto calorifico, utilizzabile come combustibile. Il derivato è quindi un prodotto solido o pellettizzato, oppure, attraverso il processo di “pirolisi”, un prodotto bio-olio per motori diesel.
In Sicilia è già presente questa tipologia di impianto, che tratta 8 tonn/ora, non necessita di un’ area di stoccaggio in attesa del trattamento, né di essere tenuto sempre in funzione, essendo meccanico e non termico.
E’ utile ricordare che THOR è mobile, installabile anche su navi, poiché una struttura, da 4 tonn/ora, occupa circa 300 m2 e ha un costo di 2ml di euro. Comparando i costi dei diversi sistemi di smaltimento dei rifiuti, vediamo che l’ impianto preso in esame costa 40euro/tonn, una discarica costa 100euro/tonn e un inceneritore 250euro/tonn.
A titolo esemplificativo, prendendo in esame un’ area urbana di 5000 abitanti, che produce 50 tonn/giorno, THOR potrebbe ricavare 30 tonn di combustibile, 3 tonn di vetro, 2 tonn di materiali ferrosi, 1 tonn di inerti; il resto sarebbe acqua che viene espulsa come vapore. Il prodotto che esce da THOR è sterilizzato dalle 8000/15000 atmosfere prodotte e il ciclo di smaltimento non produce odori.
C’è da chiedersi se non sia, pertanto, delineabile un modello di smaltimento dei rifiuti, che preveda l’integrazione di impianti diversificati e non percorra la sola strada dei termovalorizzatori.