Come segreteria comunale di Azione Venezia vogliamo intervenire nella proposta di Progetto di Legge Nazionale sulle locazioni brevi, illustrata all’incontro promosso da ATA (Alta Tensione Abitativa) durante l’incontro del 18 marzo u.s.
L’obiettivo di formulare un progetto di legge nazionale a sostegno della residenzialità trova d’accordo il nostro partito , che già da tempo ha istituito un tavolo tematico su questo tema, e sulla regolamentazione delle locazioni brevi che ne è parte integrante.
Vediamo inoltre con interesse che questo progetto, a cui partecipano giuristi, amministratori, cittadini, sia redatto in collaborazione con la cittadinanza stessa, infatti grande è stata la partecipazione il 18 marzo di cittadini veneziani.
A Venezia non si trova casa, molti dipendenti dei principali uffici e servizi pubblici sono pendolari, e della popolazione transitoria di Venezia solo il 5% trova casa. Nel merito di questo problema l’Europa ha votato un parere favorevole all’individuazione di regole condivise che consentano di definire e gestire le realtà urbane divenute acute e non più sostenibili in termini di compromessa qualità della vita degli abitanti e della possibiità di trovare casa. L’obiettivo quindi non è solo il rilancio della città, ma l’ottenimento di urgenti modifiche che regolino i principi e gli strumenti per governarne il fenomeno.
Si deve quindi definire Spazi da destinare a locazione breve, tramite regole condivise, e il riordino di quanto già c’è di assegnato.
Non mancano le proposte formulate a tale scopo, dal principio di rotazione degli spazi, su base temporale, all’assegnazione di licenze anche per i piccoli proprietari, ma per periodi prestabiliti nella durata, e molto altro in via di definizione, facendo tesoro delle varie soluzioni adottate nelle maggiori città europee dove già da tempo sono state prese misure per regolamentare le LB.
Quindi siamo d’accordo con ATA, che sia necessario declinare una proposta su scala nazionale (molte altre nostre città soffrono dello stesso problema) che diventi Legge dello Stato e che coinvolga la Regione di competenza e i Comuni direttamente interessati.
Laddove le regolamentazioni sono entrate in vigore è divenuto evidente il cambiamento migliorativo degli effetti sulla cittadinanza sia stanziale che temporanea.
L’introduzione di un numero massimo di giorni/anno sulle LB non commerciali ha definito il tipo di licenza applicabile, se il periodo locato fosse superiore ad una soglia massima prevista, l’attività diverrebbe commerciale con licenza diversa; unitamente a restrizioni per zona a seconda della densità abitativa e turistica.
Questi sono solo alcuni degli esempi possibili da considerare, insieme alla diminuzione degli intermediari e numero di Host.
L’introduzione di questi provvedimenti, dove applicati, ha variato nei due anni successivi alle modifiche, il numero di locazioni brevi, diminuendole, e ha modificato in diminuzione anche i valori immobiliari di qualche punto percentuale.
Per finire riteniamo essenziale che la Regione, oltre al Comune, debba fare la sua parte impegnandosi a lavorare sulle LB, impegnandosi a stendere un Piano Turistico Regionale che contenga l’inserimento del Regolamento Locazioni Brevi, e prenda atto della necessità di ogni conseguente modifica nel merito.
Azione Venezia
Il Segretario Comunale, Paolo Bonafè
La Responsabile Residenzialità, Leda Costantini