25 aprile – una data da non dimenticare!
Non esiste una terza via tra fascismo e antifascismo, non esistono possibilità di neutralità.
Le dichiarazioni, gravissime e irricevibili, di membri del Governo, relative alla “sostituzione etnica”, ci palesano quanto sia indispensabile la celebrazione del 25 aprile, per riaffermare i valori di libertà (che non può esulare dall’accoglienza), di democrazia ( che significa integrare), di giustizia sociale ( come processo incessante e continuo) in un quadro storico e sociale in continuo cambiamento.
La data del 25 aprile è ricorrenza che deve riunire il Paese e rivestire un baluardo di democrazia. Ancor più oggi, quindi, vi è la necessità di ribadire e difendere i valori di libertà, di democrazia, di giustizia sociale, di pace che animarono, nel suo complesso, la Resistenza. La Democrazia non va mai data per acquisita, ma va sempre, giorno dopo giorno, coltivata, affermata e realizzata. Per buona parte del secolo scorso, i partiti italiani hanno sempre avvertito la necessità di anteporre alla loro, pur diversa connotazione politica, quella di partito “antifascista”, proprio per ribadire in quale terreno affondavano le loro radici.
Citando Aldo Moro, egli considerava il termine antifascista quale elemento caratterizzante ed appunto, tratto identitario della politica italiana.
Oggi siamo davanti ad uno strisciante è inquietante revisionismo storico e le parole del Presidente del Senato sull’eccidio di via Rasella e la sua falsificazione dei fatti, sono, di per sé, un fatto gravissimo. La Resistenza italiana mostrò al mondo la volontà, l’autodeterminazione e la voglia di riscatto degli italiani, dopo anni di dittatura e di guerra di conquista. In questo giorno non si possono dimenticare i morti, sia tra i soldati che decisero di non accettare l’accordo con il dominatore, sia tra i tanti civili e partigiani che, con le loro azioni, diedero una accelerazione all’avanzata alleata, per la liberazione del Paese, e tutte le vittime dell’Olocausto e dei campi di stermino.
Oggi, rileggere le testimonianze dei martiri della Resistenza, significa mantenere e trasmettere la memoria e vivi i principi. Nulla è mai scontato, perché la storia ci mostra che l’orrore si può ripetere. Basti pensare alla guerra in Ucraina, quando mai avremmo potuto ipotizzare che, nel 2022, si potesse scatenare un conflitto così cruento nel cuore dell’Europa. Un continente che, dopo i massacri, gli orrori, la barbarie dei due conflitti mondiali, sembrava aver maturato una profonda cultura di pace. Purtroppo, la storia sembra non insegnare nulla, da parte nostra possiamo, però, mantenerne viva la memoria a favore delle nuove generazioni, anche grazie alla data del 25 Aprile. In questo giorno l’Italia non deve smettere di celebrare la Liberazione dal nazi-fascismo, nel rispetto e con la profonda gratitudine per tutti coloro che hanno dato la vita per gli ideali di libertà e democrazia.
Firmato
Paolo Bonafè Segretario Comunale Azione
Antonella Garro Segretaria Metropolitana Azione