Da Venezia Today – giornale on-line:
https://www.veneziatoday.it/politica/azione-presenta-segreteria-partito-venezia-bonafe.html;
Dopo un anno dal congresso comunale, dopo le votazioni politiche di settembre 2022, che hanno visto una bella affermazione della lista Azione – Italia Viva con un 8,7% pari a circa 10.000 voti, al congelamento del partito unico e del coordinamento tra i due partiti, Azione Venezia rilancia la sua attività politica su Venezia partendo dall’ implementazione del direttivo comunale, eletto dal Congresso, con i subentri dei supplenti e dal rinnovamento della segreteria comunale.
Come partito abbiamo previsto una serie di iniziative politiche che metteremo in atto sul territorio, a partire da una cena di sostentamento delle popolazioni Emiliano Romagnole colpite dall’Alluvione, con un aperitivo solidale il giorno 9 giugno alle 18.30 al Gustoclick di Marghera, con il racconto di chi ha operato in quei territori, nel dare una mano “fisica” con ns. giovani volontari, che economica tramite una sottoscrizione. Oltre a questa emergenziale vi saranno tutta una serie di iniziative politiche dove poter ascoltare, analizzare e fare proposte condivise con le categorie economiche, sui grandi temi che attanagliano la città, ovvero: Turismo ( di cui gli stati Generali organizzati nella stessa giornata del 6/6 a Venezia), sulle politiche per una residenza stabile e per invertire l’esodo, per la Salvaguardia della città storica e sulla lotta al moto ondoso, per la lotta al degrado e allo spaccio in terraferma, per rilanciare l’artigianato e il ritorno della piccola e media impresa in città, per invertire l’impoverimento commerciale e rilanciare lo sviluppo delle aree produttive e portuali metropolitane ( già il partito con Mara Carfagna è stato protagonista nella redazione della ZES di Portomarghera e per il decreto Fanghi). Questo grazie all’uso metodologico delle Tavole Rotonde e degli Stati Generali, aperti alle categorie economiche interessate ( sul porto l’abbiamo già fatto con le categorie nel mese di marzo 2023 e lo rifaremo.
La composizione della nuova segreteria è quindi la seguente:
Segretario comunale : Paolo Bonafè
Vice segretario comunale – Referente centro storico ed isole , Delega Associazionismo: Mauro Memo
Referente Mestre e terraferma – Delega Casa e residenzialità : Leda Costantini – vice Enrico Pasculli
Responsabile Comunicazione – Delega Artigianato e commercio: Cristian Zara
Responsabile Organizzazione – Alessandro Costantini
Delegato Attività produttive, lavoro, industria , formazione professionale: Luca Cotecchia – vice Paola Garbin
Delegato Sanità ed ambiente: Antonella Garro – Vice Mario Pizzolitto
Delegato Sicurezza e degrado: Tommaso De Vido
Delegato Politiche della Residenza, Politiche per la famiglia: Leda Costantini – vice Antonella Cavazzina
Delegato Turismo e Legge Speciale: Antonella Cavazzina
Delegato Mobilità, trasporti, Società partecipate: Aldo Mariconda
Delegato Urbanistica, edilizia privata, lavori pubblici e viabilità: Stefano Valonta
Delegato scuola, edilizia scolastica, formazione scolastica e università: Valentino Pietrobon
Per quanto con cerne il turismo è parere di una parte della città (e che noi riteniamo sia da rivedere) che Venezia debba essere uno spazio fisicamente preservato, disponibile alla visita dei visitatori di tutto il mondo e nel maggior numero possibile. Questo è’ un modello che mira alla pura conservazione fisica e allo sfruttamento della città ai soli fini turistici.
Questo modello confligge, però fisiologicamente, con la necessità di una città abitata, che possieda caratteristiche ben precise, tra le quali quella di avere delle attività lavorative (attività portuale, commercio, artigianato, ecc) alternative al solo turismo e che viva anche di abitanti residenti.
E’ importante essere consapevoli del problema oggettivo che le aspettative dei cittadini, e in generale di coloro che ritengono che Venezia non possa perdere i suoi abitanti pena “perdere l’anima”, confliggono di fatto con quello che il mondo fin’ora ha chiesto e voluto che fosse Venezia. Lino Toffolo usava dire che Venezia senza i Veneziani è come Pompei.
Il Turismo deve essere controllato e si deve puntare su una qualità turistica che privilegi chi vuole restare in città per più giorni, piuttosto che il turista mordi e fuggi. Il contingentamento non può però essere gestito da restrizioni o tornelli, ma piuttosto da una politica di disenticivazione all’arrivo non programmato e all’uso dei nuovi strumenti che ci fornisce la tecnologia informatica e l’intelligenza artificiale. La proposta, lanciata anche dall’ultimo salone nautico, di puntare su un turismo di nicchia, come quello della permanenza e sosta di mega yachts nell’area della marittima, ci trova particolarmente d’accordo, come l’uso dei bacini per il refitting di questi natanti, che sono sempre più tecnologici e la propulsione green. Venezia può divenire certamente una nuova Montecarlo
Lo spopolamento di Venezia, causato da fenomeni in qualche modo epocali (il calo demografico e la naturale tendenza dei centri storici a svuotarsi) è anche determinato da un insieme di fattori, tra i quali l’assenza di disponibilità abitativa per giovani coppie, anche a causa del proliferare delle locazioni turistiche, la mancanza di lavoro stabile in città, se non legato al turismo e all’assenza di un sistema di mobilità moderno ed adeguato alle esigenze di mobilità dei cittadini e dei turisti (con la ovvia necessità di suddividere dove possibile i flussi). Per questo si deve cercare di portare nuova economia in città e non perdere il potenziale del proprio porto, che è un Home port di eccellenza. Puntare su Fusina e Portomarghera per gli ormeggi delle grandi navi passeggeri è un passaggio temporale, per arrivare ai grandi progetti di porto a mare, con piattaforme di attracco fuori delle bocche di porto. Su porto Marghera si deve arrivare alla sostituzione delle attuali attività più inquinanti, con lo sviluppo ed insediamento di nuove aziende ed industrie green e sulle nuove tecnologie e lavori del futuro. Il Polo dell’idrogeno è un esempio lampante di sviluppo compatibile con l’ambiente.
Sull’emergenza abitativa e il blocco all’esodo abitativo Azione vuole fare delle proposte politiche che si focalizzino, non solo su politiche abitative mirate ai residenti, ma anche su interventi complementari agli altri grandi temi in discussione per Venezia.
La proposta di politica residenziale specifica per Venezia, per Mestre e per Marghera, si vuole sviluppata su due grandi filoni: le nuove edificazioni e il recupero del patrimonio residenziale pubblico, dopo decenni di abbandono. In questa ottica il patrimonio pubblico andrà gestito in modo competente, curato (creando una efficiente funzione dedicata comunale e regionale), utilizzando ogni livello di finanziamento europeo, nazionale, comunale, modificando i meccanismi di accesso all’alloggio, introducendo l’efficientamento energetico sostenibile degli immobili stessi.
La seconda è il recupero di aree ora dismesse e da destinare a nuove abitazioni da mettere sul mercato immobiliare. Nei primi anni 2000 sono già state riconvertire aree post industriali della Giudecca (vedi area Ex Jungans) per realizzare appartamenti in parte di social housing e in parte destinati alla libero mercato. Bisogna perseguire sulla strada intrapresa e mettere regole di mercato che prevedano l’impossibilità di acquisto di nuovi alloggi, per poi metterli sul mercato delle locazioni turistiche
Riteniamo poi, che il vasto patrimonio immobiliare pubblico, debba tornare ad una regia comunale, all’assessorato Casa di Cacciariana memoria, perché i molteplici enti pubblici che gestiscono immobili di residenziale pubblica non possono gestire autonomamente il complesso meccanismo delle assegnazioni, ma la regia deve essere unica e basata su regole e parametri chiari.
Poi vi è il tema residenza scolastica e universitaria, e qui si deve creare una sinergia tra l’Università e il Comune anche per concentrare i siti universitari e creare poi dei servizi pubblici dedicati, soprattutto legati ai trasporti e alla mobilità cittadina. La grande area del Vega che oggi sta vedendo la possibilità di essere ceduta dalla gestione pubblica a quella privata, potrebbe divenire un grande campus universitario dotato di parcheggio, mensa e sale auditorium. Lo stesso è già un hub di interscambio ferro (treno) e gomma(autobus) sia con Venezia, che con l’entroterra veneto. L’Università deve dialogare con l’Amministrazione Comunale e le scelte di entrambi gli enti devono andare concertate.
Per la mobilità, una possibile innovazione sarebbe la creazione / ultimazione dei terminal, anche previsti dal PUMS, senza scandalizzarsi sull’uso dei PILI e di San Giuliano, come interscambio tra bus turistici e mezzi acquei, in un’ottica di gestione dei flussi; ma anche il riprendere alcuni grandi progetti per la città, come ad esempio la Sub lagunare, soprattutto ora che verrà costruita una bretella ferroviaria in zona aeroportuale e la nuova stazione di collegamento con l’alta velocità.
Per il commercio, condividiamo le forti preoccupazioni degli operatori commerciali rispetto alla situazione nella quale sembra esser caduta l’area di Piazza Ferretto a Mestre, con vetrine chiuse e serrande abbassate, che ormai da anni sembra non avere più alcuna prospettiva, ma anche della città storica come Calle delle Rasse. Pensiamo non sia possibile che il Cuore pulsante della nostra città sia senza alcuna prospettiva: sollecitiamo l’Amministrazione Comunale a farsi promotore con le Associazioni di Categoria e con i proprietari dei locali affinché si possa dare nuova linfa alla Piazza e nuova fiducia ai tanti che sarebbero pronti ad investire nuovamente.
Pensiamo non sia sufficiente solamente il rilanciare eventi ed iniziative durante tutto l’anno, come proposto da alcuni, che peraltro stanno avendo grande successo quando vengono organizzati e di questo il merito va all’Amministrazione, ma riteniamo sia necessaria una regia unitaria, che necessariamente deve stare in capo al Comune.
La migliore soluzione sarebbe quella di rendere anche su Mestre il “Distretto del Commercio” una entità a se stante, come già avvenuto in altre importanti città italiane e che tanto bene sta facendo a questi centri: vorrebbe dire attivare politiche di raccolta fondi, di iniziative di promozione e di proposte, che diversamente verrebbero meno o comunque con più difficoltà.
Il Distretto del Commercio costituisce infatti una delle principali espressioni a sostegno del settore nell’ambito dei centri storici e urbani.
In terraferma, seppur vero poi che i canoni di affitto si sono ridotti, non sono probabilmente ancora a portata di tanti e quindi proporremo anche su questa area la possibilità di attivare dei temporary shop, che sicuramente sarebbero molto apprezzati e che andrebbero a tutelare sia la proprietà che gli investitori.
Questi sono solo alcuni dei cambiamenti possibili finalizzati ad una decisa modifica della qualità della vita di chi questa città vuole abitarla, di chi ci lavora, studia o la visita con immutata meraviglia.
Venezia, 06/06/2023
AZIONE VENEZIA
Paolo Bonafè – Segretario Comunale Azione Venezia