Il Sindaco al tavolo promosso dall’ANCI è intervenuto su una questione delicata che interessa soprattutto la città storica ma anche Mestre e la terraferma , la grande difficoltà dei proprietari di riappropriarsi dei loro immobili locati per la residenzialità, per rientrare in possesso del proprio immobile civile o commerciale. Alcuni anche con sfratto già notificato e non ancora eseguito.
Lo sfratto per morosità, prendendo in ipotesi solo la residenzialità abitativa, prevede ad oggi un tempo medio di liberazione dell’immobile da un anno e mezzo fino anche ai due anni se non vi è opposizione allo sfratto, e di circa tre anni con opposizione. I costi giudiziari relativi ammontano nel primo caso intorno ai 7 mila euro, 10 mila nel secondo. In primo grado. Risulta evidente che il proprietario, oltre al tempo previsto, deve avere una disponibilità economica sufficiente per intraprendere l’iter legale e giudiziario. Molto peggio poi per chi deve rientrare in possesso dell’immobile per finita locazione: qui le procedure sono ancora più lunghe.
Fermo restando il diritto alla casa, anche pubblica ma per chi ha veramente bisogno, riteniamo che sia ormai improrogabile una semplificazione della legge nazionale attualmente in vigore , ovvero dei tempi di presa in carico della pratica giudiziaria, della verifica e della decisione finale, ciò diminuirebbe verosimilmente anche i costi legali. A Venezia tendenzialmente viene eseguito un solo sfratto con forza pubblica al giorno, in ordine cronologico di presentazione della domanda e con preferenza per le morosità; ne consegue che l’esecuzione del provvedimento può richiedere molti mesi.
La questione della casa è davvero culturale, perché con essa si misura il grado di civiltà di una nazione, anche sulla qualità del “quotidiano” dei suoi cittadini.
Nel nostro Paese non solo gran parte dei cittadini è proprietario della casa in cui vive, ma il reddito derivante dall’investimento nell’acquisto di una seconda casa, viene molto spesso utilizzato come risorsa economica aggiuntiva al reddito familiare. Ne consegue che, il reddito della seconda casa, diventa spesso a pieno titolo una importante risorsa economica per la famiglia, e a cui non è possibile rinunciare. Diviene evidente quindi che gli effetti dello sfratto, anche se onerosi e molto protratti nel lungo periodo, diventano l’unica soluzione possibile per poter risolvere l’immobilismo, scegliendo di riaffittare l’immobile, una volta libero, come Locazione Turistica, e a condizioni economiche vantaggiose. Ma soprattutto senza vincoli “capestro” nel recuperarne la disponibilità nei termini di legge.
Nella Venezia lagunare, ma non solo a Venezia, il fenomeno della scarsità di abitazioni sul mercato libero è particolarmente emergenziale. Alcune case vengono lasciate vuote e sfitte proprio nel timore di non poter rientrare nel loro pieno possesso.
Poi vi è il problema del patrimonio immobiliare che necessita di lavori di ristrutturazione radicali, che molto spesso i proprietari non sono in grado di sostenere economicamente.
La soluzione quindi di stipulare un contratto di “Locazione Turistica” , è indubbiamente una risposta che soddisfa entrambe le esigenze, più vantaggiosa economicamente, e che consente di rientrare nella disponibilità dell’immobile per diversi mesi l’anno, questo però di fatto riduce la possibilità di residenzialità e modifica il valore della “casa” come bene sociale, oltre che privato. Riteniamo quindi che gli strumenti che vadano nella direzione della regolamentazione delle LT, siano da attuare, definendone il numero e la data massima di utilizzo giorni/anno. Inoltre tale numero deve essere e aggiornato periodicamente poiché legato alla variazione del numero di abitanti residenti e abitazioni previste per la residenzialità.
I posti letto poi degli appartamenti concessi in locazione Turistica, non devono superare una certa percentuale sul numero di residenti, oppure mantenere un rapporto di una sola proprietà immobiliare per proprietario, prevedendo che, in caso di più appartamenti per un unico proprietario, la loro destinazione d’uso si modifichi in attività imprenditoriale turistica. Si dovrà prevedere anche una rotazione dell’assegnazione degli immobili dedicati alle LT dopo un periodo da definire.
Quindi per Azione Venezia, l’attenzione deve essere duplice , sia sulle norme che regolano gli sfratti, sia sulla regolamentazione delle locazioni brevi, per non focalizzare solo su questo aspetto la disponibilità per l’affitto.
Venezia, 14/06/2023
Il Segretario Comunale Azione Venezia Paolo Bonafè
Il Responsabile Mestre e Terraferma – delegata casa e residenzialità Leda Costantini