Ticket d’ingresso.. vexata quaestio

Ha perfettamente ragione l’Assessore Venturini (intervista sulla Nuova del 20 agosto u.s.) a rilevare che, quando si è parlato di ticket di accesso, molte anime belle hanno alzato proteste e barricate salvo poi lamentarsi il giorno dopo dell’affollamento insopportabile della città.

La questione sottende in effetti un dilemma politicamente delicato per chiunque: qualunque disposizione che preveda un atto obbligatorio (anche la sola prenotazione, che è de facto un “ticket a costo zero”) comporta inevitabilmente la complicata gestione delle eccezioni (a partire dai residenti e tutte la svariate categorie degli aventi diritti) e dei conseguenti fastidi per gli interessati.

A tale complessità si doveva dare una risposta con trasparenza e decisione, facendosi anche politicamente carico delle inevitabili polemiche. Invece, anche per effetto delle divisioni nella stessa maggioranza che Venturini riconosce, l’atteggiamento dell’Amministrazione è stato balbettante e incerto, con un’infinita serie di annunci e rinvii. E non a caso lo stesso l’Assessore si guarda bene, incredibilmente, dal dare una risposta alla domanda precisa dell’intervistatore di indicare una soglia target del numero di visitatori, infatti il Ticket non determina poi un numero massimo di accessi possibili ma ne determina solo la quantità.

Ora Venturini dice, sostanzialmente, “proviamoci”.. evocare una sperimentazione sarebbe sacrosanto se si trattasse di un test di collaudo della verifica della solidità di una soluzione ponderata. Ma al contrario Venturini confessa che siamo alla fase “facciamolo per vedere l’effetto che fa” (Come in una vecchia canzone di Jannacci).

 

Eppoi scusate, non si può ricevere la comunicazione dell’altro assessore Costalonga quando propone di togliere tutti i cestini dalla città storica, sperando che chi viene in città si riporti poi a casa i propri rifiuti. Premettendo che i turisti non lo fanno neppure in montagna o al mare, luoghi citati come esempio, come Amministrazione Comunale si deve dare un servizio idoneo, sia di gestione dei rifiuti,  con cestini ad ogni angolo e un servizio efficiente di pulizia degli stessi e di spazzamento della città, così come è sempre stato in passato e se serve va potenziato,  con gli introiti del ticket di accesso ( che è una tassa di scopo), perché il decoro è il biglietto da visita della città e chiunque verserebbe 5/10 euro per accedere alla città storica,  se trovasse la stessa città pulita e dotata di servizi igienici idonei per la massa di turisti che ogni giorno arriva in città.  E il ricavato del ticket sarebbe una tassa di scopo quanto mai necessaria, visto che è la cittadinanza veneziana che fino ad ora paga di tasca propria i maggiori costi dei servizi di Veritas, proprio a causa dell’overtourism

 

 

#ItaliaSulSerio

 

Paolo Bonafè, Segretario Comunale Azione Venezia

Mauro Memo – Vice Segretario Comunale referente Centro Storico e Isole

21 Agosto 2023