Contributo di accesso: vediamo l’effetto che fa

Abbiamo già espresso non poche perplessità su come l’Amministrazione ha maneggiato il tema, oggettivamente delicato e complesso, del ticket d’accesso. A partire dal fatto che la stessa continua pervicacemente a non indicare una soglia massima obiettivo dei visitatori complessivi giornalieri.

Tuttavia, ora che la Giunta annuncia la messa in atto sperimentale della misura, ancorché per un numero limitato di date (cosa, secondo noi, sbagliata perché, se sperimentazione dev’essere, questa deve essere il più possibile estesa, proprio per ricavarne il maggiore ritorno possibile in termini di indicazioni operative), la cosa più saggia è stare a vedere quale sarà la risposta. Molti sono gli interrogativi, in termini di risposta del pubblico, di stratificazione dell’utenza, di gestione dei controlli, sull’impatto che la gestione delle eccezioni avrà sugli aventi diritto e sull’effetto di deterrenza concreto che il ticket potrà avere.

Si può essere, legittimamente, scettici sui risultati ma arrivati a questo punto vediamo l’effetto che fa. Senza pregiudizi e verità assolute che nessuno può avere, se ci approcciamo al problema con onestà intellettuale.

Con una conditio sine qua non: le risultanze della sperimentazione devono essere rese trasparentemente pubbliche (per capirsi: esattamente il contrario di quanto è stato fatto per i dati raccolti dalla control room), proprio per consentire che dalle stesse possa generarsi un dibattito sereno e pragmatico sulla sua eventuale applicazione definitiva. Proviamo, una volta tanto, a ragionare sui problemi senza barricate precostituite e avendo in mente il bene della città, dei suoi abitanti e, non ultimo, anche degli stessi visitatori.

 

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

Anna Paola Klinger – Responsabile Turismo Venezia

 

 

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6 settembre 2023 ​​​