Sempre meno residenti a Venezia: «La colpa non è di chi va via dalla città»
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Con il consueto inarrivabile talento di dire male (malissimo) anche concetti su cui ha mezza ragione, Brugnaro aveva recentemente sostenuto che Venezia perde abitanti per morìa degli stessi, perché la popolazione è mediamente vecchia. È stato massacrato per questa affermazione ma i dati che troneggiano sulla stampa oggi mostrano che la causa principale del calo è effettivamente (di gran lunga) il rapporto nati morti. Perché, vero che è (di poco) negativo anche il flusso di immigrazione/emigrazione, ma pesa molto meno e soprattutto mostra che incredibilmente (viste le note difficoltà) c’è un numero di residenti che entrano nella città storica (e pure nelle isole) comparabile, ancorché minore, a quello di coloro che escono. Lo precisiamo non certo per difendere il Sindaco ma per mettere in rilievo due corollari a quanto sopra: il primo che l’inerzia demografica nel breve periodo continuerà inevitabilmente e sarà vano stracciarsi le vesti per questo, bensì combattere la battaglia sul piano del ripristino della composizione per età della popolazione, ovvero attirare residenti nuovi e giovani. Il secondo corollario è che i dati dimostrano che Venezia è comunque in grado di attrarre residenti, nonostante i giganteschi ostacoli. Quanti altri potrebbero arrivare ove si concretizzassero le condizioni per favorirne l’ingresso? Questo per rispondere alla narrazione pelosa di chi sostiene che ormai è una battaglia persa, che non c’è nulla da fare e quindi tanto vale affittare le case ai turisti. Altra cosa detta male da Brugnaro è che il calo delle città storiche è una tendenza epocale in tutto il mondo occidentale (e, aggiungiamo noi, il calo demografico è un macrotrend generale). Vero, solo che altrove (e Brugnaro finge di ignorarlo), il fenomeno è sdrammatizzato dal fatto che le espansioni novecentesche si trovano a ridosso delle città storiche, continuando a percepirle come ‘centro di riferimento’. Cosa che a Venezia non avviene e la rende un unicum da questo punto di vista. La tutela della residenzialità qui è dunque un obiettivo vitale come da nessun’altra parte al mondo. Molto poi si deve fare per riportare la città storica ad essere un riferimento di tutta l’area urbana (cosa che sembra lontanissima dal sentire del Sindaco che, anzi, esalta in ogni modo la separatezza tra le due realtà di terra e di acqua). Come? La mobilità è fondamentale, ovviamente. Ma qui si entra in un campo complesso, da affrontare in altre sedi.
Paolo Bonafè – Segretario Comunale
Cecilia Tonon – Capogruppo “Venezia è tua” in Consiglio Comunale #ItaliaSulSerio 24 settembre 2023