Si moltiplicano le reazioni negative, della popolazione e delle Associazioni di Categoria, al progetto di realizzare un mega impianto di agrifotovoltaico nell’area di Cà Solaro a Favaro, presentato da un gruppo multinazionale su terreni della Fondazione Querini Stampalia. Nel condividere appieno le fondate critiche espresse sul progetto e sui suoi pesanti impatti sul territorio, Azione ha anche ritenuto utile verificare se vi siano responsabilità della pubblica amministrazione locale nella mancata adozione di provvedimenti di sua competenza che avrebbero potuto bloccare sin dal nascere l’iter del progetto. È emerso che con la legge regionale N. 17/2022 la Regione Veneto ha dettato le Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, al fine di preservare il suolo agricolo quale risorsa limitata e non rinnovabile, incaricando le Provincie (a Venezia la Città Metropolitana) di individuare puntualmente le aree agricole di pregio e quindi non idonee all’agrifotovoltaico. In esecuzione della direttiva regionale tutte le Provincie venete hanno adottato la mappa delle aree agricole di pregio, o almeno avviato l’iter per la sua adozione, salvo la sola Città Metropolitana di Venezia che, almeno a quanto consta dal sito, non ha finora prodotto alcun documento in materia. Noi di Azione riteniamo che il suolo agricolo non debba mai essere utilizzato per il fotovoltaico, e sia in quanto tale comunque “area di pregio” e riteniamo molto saggio l’esempio il Piano adottato dalla della Provincia di Vicenza che classifica il 99,1% della superficie agricola provinciale come aree di pregio e quindi non idonee all’installazione di impianti fotovoltaici. L’inerzia della Città Metropolitana di Venezia nell’adottare gli atti di pianificazione territoriale di propria competenza non può generare conseguenze che ricadono sulla popolazione e sul patrimonio agricolo. Nel valutare il Progetto di Cà Solaro la Regione Veneto dovrebbe quindi disporre almeno una sospensione del suo iter, intimando alla Città Metropolitana un termine ristretto per adottare il tanto atteso Piano delle aree agricolo di pregio. Azione non si limita ad accompagnare le legittime proteste contrarie all’installazione di impianti fotovoltaici in aree agricole non idonee, ma sostiene per contro le proposte indirizzate a localizzare questi impianti in discariche e soprattutto a sfruttare le coperture esistenti di edifici industriali senza compromettere terreni agricoli. È mancata quindi finora una pianificazione territoriale in materia di impianti fotovoltaici, che per Azione costituirà invece un punto fondante del programma per le prossime elezioni amministrative.
Paolo Bonafè – Segretario Comunale
Cristian Zara – Segretario Metropolitano
23 agosto 2024