Autonomia differenziata. Troppa propaganda (da ambo le parti)

2024-10-29 Gazzettino Autonomia sarebbe iniquo non trattenere i risparmi

Sull’autonomia differenziata Azione ha sempre avuto una posizione critica, principalmente perché molte delle materie elencate dallo sciagurato Titolo V (es. commercio con l’estero, grandi reti di trasporto e navigazione, produzione e trasporto di energia elettrica, rapporti internazionali) sono naturaliter competenze statali e tali devono rimanere.

Ciò detto, ci sono Regioni (tra cui il Veneto) che contribuiscono al bilancio dello Stato, con le tasse dei loro cittadini, molto di più di altre. E fin qui nulla quaestio: il maggiore o minore contributo fiscale delle Regioni, infatti, dipende dalla ricchezza prodotta da queste ed è normale che quelle più ricche diano più gettito all’Erario. Sta di fatto però che le Regioni che danno di più sono proprio quelle che ricevono (pro capite) meno. È dunque comprensibile che queste Regioni ambiscano ad assumere alcune funzioni oggi statali, ricevendo dalla Stato le stesse risorse che oggi lo Stato stesso impiega per svolgerle, scommettendo sul fatto di essere più efficienti e trattenendo le risorse risparmiate (ammesso che questa possibilità sia concessa, ma riterremmo sommamente iniquo non lo fosse).

Velleitario? Forse. Sono comunque poste in gioco risibili? Certamente. La Lega usa il tema a scopi propagandistici? Ci sono enormi problemi applicativi (a cominciare dalla questione dei famigerati LEP)? Tutto vero. Ma a proposito di propaganda, si eviti anche quella, penosa e insopportabile, di una presunta “secessione dei ricchi” perché le altre Regione non sarebbero penalizzate perché il guadagno deriverebbe tutto sulla maggiore (eventuale) efficienza della Regione.

Sarebbe poi il caso di approfondire le ragioni delle inefficienze delle Regioni che gridano all’attentato all’integrità nazionale. E forse chiedersi se abbiano ancora senso le Regioni a Statuto Speciale. Una delle quali peraltro, con dubbia legittimità morale, è tra le richiedenti il referendum abrogativo della Legge Calderoli che concede alle Regioni ordinarie molto meno di quanto ad essa riconosciuto.

Carlo Pasqualetto – Segretario Regionale

Cristian Zara – Segretario Metropolitano

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

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28 ottobre 2024