In una scena politica sempre più dominata da risse televisive e diverbi diviene necessario recuperare modelli di comunicazione incentrati sul dialogo e sulla moderazione. Questi atteggiamenti portano ad una disaffezione del cittadino verso le istituzioni ed un crescente assenteismo dalle urne, perché si accomuna il gran vociare e l’insulto facile, al vuoto di pensiero e l’assenza di un progetto politico. I cittadini rivendicano autonomia e capacità di valutazione critica, che si esprimono anche attraverso il voto democratico: questo è oramai slegato da logiche di schieramento e tende a premiare le persone e i programmi proposti. Infatti tutti gli istituti di rilevazione evidenziano come una grande parte di elettori decida a chi assegnare il proprio voto solo negli ultimi giorni di campagna elettorale, dopo aver analizzato i diversi programmi elettorali proposti. Inoltre, dove i partiti non riescono a dare risposte alla cittadinanza, vediamo la nascita di movimenti, associazioni e comitati che diventano i nuovi soggetti attraverso i quali i cittadini si fanno promotori,presso le Amministrazioni locali, delle possibili soluzioni. Questo nuovo approccio alla politica va attentamente analizzato perché mette in luce la crisi dei partiti, divenuti autoreferenziali, ed approfondisce la frattura tra loro e la cosiddetta società civile. La Politica ha quindi una grande responsabilità. Quella di ritrovare il senso forte del suo agire nei valori fondanti di una democrazia matura.
Paolo Bonafè
LABORATORIO VENEZIA