La riforma degli Istituti Nautici e L’Università del Mare

Nei primi giorni di novembre è stata inaugurata a Genova l’ACCADEMIA PER UFFICIALI DELLA MARINA MERCANTILE che diviene il naturale corso di laurea per i diplomati nautici, che vogliono approfondire la loro specializzazione professionale
Questo avvenimento diviene importante perché va a migliorare e valorizzare la figura dell’Ufficiale di Marina, trasformatasi nel tempo; infatti le nuove tecnologie installate sulle moderne navi necessitano di maggiori conoscenze tecniche. L’Accademia del Mare però non è alternativa ma integrativa degli attuali percorsi formativi. Resta quindi sul tappeto la questione degli Istituti Nautici, che la riforma MORATTI fa divenire una sottospecializzazione del liceo tecnologico, settore Trasporti e Logistica. Con la riforma, alla fine del quinquennio, viene richiesta la partecipazione obbligatoria a corsi post-diploma per poter navigare.
Questo fatto crea notevoli problemi ai neo-diplomati, i quali non si possono imbarcare subito dopo il diploma (come anch’io feci), iniziando quindi a lavorare e guadagnare, ma devono sostenere questi corsi che sono a pagamento, causando così la rinuncia di molti alla carriera navale. La riprova di tutto ciò è che, all’Istituto Tecnico Nautico di Venezia, vi sono questo anno solo una V^ classe Capitani e una V^ classe Macchinisti. Quanto detto non preoccupa solo i sindacati ma anche gli Armatori, i quali fanno già oggi fatica a trovare ufficiali preparati da imbarcare sulle loro navi, figuriamoci un domani. Importante sarà quindi che lo STATO trovi delle forme di rimborso o di contribuzione per i corsi Post Diploma e che pubblicizzi e sviluppi l’Accademia del Mare, perché il settore del TRASPORTO VIA MARE deve divenire sempre più strategico per una Nazione come l’ITALIA che è bagnata per i suoi tre quarti dal Mare.

Il Segretario Regionale
FEDERAMAR/CISAL
Cap. Paolo Bonafè