Per il nostro pianeta, lo scorso 25 settembre è stato l’ Earth Overshoot Day, ovvero il giorno in cui abbiamo utilizzato tutte le risorse rinnovabili della Terra, a nostra disposizione per il 2009. Dal giorno successivo abbiamo, pertanto, iniziato a consumare quelle destinate a sostenerci nel prossimo futuro: questo dimostra che stiamo vivendo in uno stato di strutturale debito ecologico e, con la voracità del nostro modello di consumo, non diamo tempo al pianeta di ricostruire e rinnovare le proprie risorse. Se, nel 1986, l’ Earth Overshoot Day ha coinciso con il 31 dicembre, garantendo una situazione di pareggio, gradatamente, negli anni successivi, siamo retrocessi fino alla data di quest’anno, che evidenzia come abbiamo consumato il 40% in più delle risorse, a nostra disposizione. Potremmo paragonare questa situazione a quella di una famiglia, che vive sistematicamente ipotecando di anno, in anno, i propri redditi futuri. Gli studiosi prevedono che, in base all’attuale trend di consumi, già nel 2050, necessiteremo del doppio delle risorse, prodotte attualmente dalla Terra. In tal senso, va apprezzato l’importante segnale che è pervenuto al mondo dalla condivisa preoccupazione di USA e Cina, circa la necessità di urgenti interventi, per contrastare i cambiamenti climatici e il loro nefasto impatto sull’ecosistema. Ma siamo anche consapevoli dell’urgenza, al di là delle enunciazioni di principio, di modificare rapidamente i nostri stili di vita: vanno, pertanto, valorizzate e promosse tutte quelle esperienze, che si stanno affermando nella società civile, che stimolano e agiscono concreti cambiamenti dei comportamenti quotidiani.
Paolo Bonafè – Presidente Laboratorio Venezia