Esiste in Italia un’azienda che non soffre la crisi e va, anzi, a gonfie vele: si tratta dell’industria dei giochi che, a fine dicembre, chiuderà il proprio bilancio con un fatturato superiore ai 51 miliardi di euro.
Uno sviluppo eccezionale, imputabile allo sforzo dei Monopoli di Stato, che hanno provveduto ad una seria regolamentazione del settore e, contemporaneamente, hanno investito sullo sviluppo del gioco on line; tutto questo, proprio nel momento in cui le difficoltà economiche portano le persone a sfidare la sorte, spinte dalla speranza di migliorare definitivamente le proprie condizioni di vita. Il gioco può essere un innocente svago, un desiderio di darsi un’ opportunità di cambiamento, ma contiene in sé il rischio di trasformarsi in una grave forma di dipendenza, che porta intere famiglie alla rovina economica e alla disgregazione relazionale. Le ricerche hanno evidenziato come le grandi vincite possano costituire un evento traumatico nella vita di molte persone, che spesso bruciano rapidamente tutti i soldi vinti. In tal senso, il nuovo gioco, denominato “Win for life”, sembra dare una risposta alla necessità che la vincita non rappresenti un evento che “sballa” le esistenze, ma garantisca un aiuto legato ai bisogni quotidiani. Con un euro alla giocata, infatti, si può vincere una rendita mensile, di 4 mila euro, per vent’anni: un vitalizio che non scardina e non stravolge gli stili di vita, ma migliora sensibilmente l’esistenza, trasmettendo ai vincitori un importante senso di sicurezza. Il successo di questo gioco mostra un Italia più orientata alla concretezza della quotidianità, che all’attesa magica di vincite sbalorditive.
Paolo Bonafè – Presidente www.laboratoriovenezia.it