Venezia – con Civitavecchia, Genova e La Spezia – seguirà la strada ecologica già battuta dai più importanti scali internazionali, come Los Angeles, Seattle, Vancouver, Lubecca e Zeebrugge. Si tratta di un’ autentica rivoluzione quella che investirà i nostri porti: finalmente si potrà garantire fornitura elettrica alle navi,attraccate in banchina, senza che queste tengano accesi, per l’autoalimentazione, i motori ausiliari. La natura innovativa di questo sistema, chiamato “cold ironing”, consiste nel fatto che tutta l’elettrificazione di navi e banchine, verrà realizzata mediante la produzione di energie rinnovabili.
Si tratta di scelte che non riguardano strettamente lo sviluppo dell’area portuale, perché comportano benefici per l’intera città, permettendo una riduzione del 30% dell’anidride carbonica e del 95% degli ossidi d’azoto emessi dalle navi; inoltre verrà totalmente eliminato l’inquinamento acustico. Parliamo di risultati estremamente significativi, soprattutto se li rapportiamo al numero di navi che attraccano a Venezia e ai consumi del milione e novecentomila turisti, che esse portano annualmente in città.
Il protocollo fra Enel e Autorità portuale veneziana, firmato lo scorso febbraio in occasione del primo Forum Internazionale sulle tecnologie ecosostenibili per i porti, prevede, sempre per il risparmio energetico, l’introduzione della illuminazione con i Led. Nel contempo, la politica promossa dalla Federazione del Mare, volta alla sostituzione delle vecchie navi traghetto, con mezzi costruiti secondo tecnologie ecocompatibili, potrà garantire una nuova sinergia fra le politiche dei Porti e quella degli armatori.
Paolo Bonafè Presidente www.LaboratorioVenezia.it