Uno studio dettagliato e articolato, pubblicato dall’Osservatorio Audimob, mette in luce, attraverso l’ analisi delle modalità di spostamento degli italiani, i nostri stili di vita e i cambiamenti sociali in atto.
Il 73% dei cittadini si sposta giornalmente in un raggio massimo di 10 Km, ma continua a crescere la domanda di quanti percorrono fra i 10 e i 50 Km ( dal 18,1% del 2000 al 24% del 2009): quest’ultimo dato mette in evidenza come la mobilità sia correlata ai processi che vedono la crescita insediativa dei comuni delle cinture metropolitane – con il decremento della popolazione nei grandi centri urbani – e il proliferare di poli commerciali e di centri di servizi fuori dalle città. Si tratta di flussi di spostamento che, non trovando risposta nel servizio pubblico, convergono sull’utilizzo dell’automobile, che rappresenta il mezzo più utilizzato delle persone.
Dalle interviste effettuate, risulta che i mezzi pubblici non garantiscono una fermata vicina all’abitazione (17%), non risultano nè comodi nè accessibili (70%) o presentano tempi di percorrenza troppo lunghi (42%). Scarsa capillarità, frequenza ed orari inadeguati, interscambio inefficiente, sono i fattori che determinano il continuo incremento dell’ auto privata, cui spetta il primato del mezzo di trasporto più usato: dal 59,3% del 2000, nel 2009 siamo passati al 65,3%. Lo scenario complessivo non appare particolarmente confortante e dimostra quanto ancora vada sviluppato in termini di servizi pubblici e di cultura della mobilità. Un segnale di prospettiva può essere letto nella propensione al cambiamento, espressa dal 34% delle persone, disponibili a lasciare l’auto per passare al trasporto pubblico.
Paolo Bonafè Presidente www.LaboratorioVenezia.it