Il dibattito politico cittadino, in questo scorcio d’estate, è vivacizzato da una proposta provocatoria di Paolo Costa, ex Sindaco di Venezia, attualmente presidente dell’ Autorità Portuale della città, ma anche influente esponente del PD, che apre alla prospettiva di un’alleanza politica PD e PDL per il governo del Veneto. L’ipotesi di Costa si fonda su due presupposti: da un lato, la sinergia già in atto fra i due partiti, per garantire la realizzazione di alcuni importanti progetti regionali relativi al sistema viario ed infrastrutturale, dall’altro, la necessità, da parte del PDL, di frenare l’avanzata della Lega, che sta mettendo in predicato la poltrona del governatore Galan e mina pesantemente il radicamento e la presenza territoriale del partito di maggioranza relativa. La proposta di Costa sembra mirare alla costruzione di un’alleanza strategica, fondata sulla condivisione di un progetto complessivo, garante dello sviluppo del nostro territorio, capace di cogliere le sfide di innovazione, che la grave crisi economica impone al sistema economico veneto. Questa proposta ricorda, per qualche verso, il laboratorio politico proposto da Cacciari, con la sua elezione a sindaco nel 2005: in quel caso però il “patto per la città” era avvenuto in sede di ballottaggio, quando l’assetto delle alleanze e delle squadre degli eletti era già formato. La proposta di Costa cade in uno scenario politico profondamente mutato, caratterizzato, in modo particolare, da una Lega ad aspirazione maggioritaria per il governo regionale, ma soprattutto, non va sottovalutata, perché pone alcune questioni di fondo sul tema delle alleanze per la definizione di strategie di sviluppo territoriale. E’ indubbio che la nostra Regione paghi un ritardo nella realizzazione delle opere infrastrutturali, indispensabili per lo sviluppo del nostro territorio e di tutta l’area del Nord Est; è altrettanto vero che la realizzazione delle grandi opere, quali il Passante, non sarebbe stata possibile se non si fosse trovato un accordo tra le forze di maggioranza e di minoranza ed infatti il Protocollo di intesa vede apposte le firme di Berlusconi, Galan, Busatto (allora Presidente della Provincia) e di Cacciari.
Sono comprensibili e condivisibili le perplessità, che la proposta di Costa ha sollevato tra alcuni esponenti del mio partito, ma va ricordato che, se il PDL è a guida della Regione, il PD ne governa importanti comuni, tra cui Venezia e un’alleanza strategica è quanto mai auspicabile per la realizzazione di quei progetti, divenuti oramai fondamentali per lo sviluppo di quest’area. Di seguito ne elenco alcuni che ritengo più prioritari di altri, quali:
• l’ultimazione del progetto TAV, con la creazione dell’HUB di Tessera e il prolungamento fino a Trieste del percorso alta velocità;
• i nuovi investimenti sul sistema mobilità: terza corsia della A4, Romea Commerciale, Camionabile e Pedemontana, autostrade del mare e autostrada viaggiante;
• il mantenimento di un polo della chimica pulita a Portomarghera, ma anche un serio ed articolato progetto di riconversione industriale, che punti, soprattutto nell’area del waterfront, allo sviluppo del Parco Tecnologico del VEGA, allo sviluppo della logistica e al trasferimento in un'unica area di tutta la cantieristica minore e maggiore;
• la realizzazione del nuovo Porto commerciale e passeggeri ( resto dell’idea che si possa pensare, in prospettiva futura, ad un porto a mare, sul tipo di quello costruito a Shanghai in Cina, non vincolato e/o limitato ai pescaggi e alle strutture delle future navi e collegato alla città tramite un tunnel Sublagunare);
• lo sviluppo del Quadrante di Tessera, come nuova area urbana ed economica della città e la completa realizzazione del Piano di Assetto Territoriale;
• la realizzazione, per Venezia e la Terraferma, del Piano Urbano della Mobilità, con lo sviluppo dei terminal.
Certamente questi progetti restano tali se non viene garantita loro la congrua copertura finanziaria, cosa che a tutt’oggi manca, basti leggere quanto previsto dal Documento di Programmazione Economica redatto dal CIPE. Su questo si gioca la credibilità dei soggetti protagonisti, rispetto alla stessa cittadinanza
Paolo Bonafè
Membro Esecutivo Provinciale PD e Responsabile Prov. Infrastrutture e Mobilità