La cronaca cittadina riporta, in questi giorni, il susseguirsi di incontri e conferenze stampa, promosse da soggetti che, protagonisti della recente consigliatura, desiderano ripresentarsi alla città come portatori di proposte innovatrici.
Questo, a fronte degli ultimi atti dell’ amministrazione comunale uscente e al procedere dell’inchiesta della magistratura che potrebbe aprirsi a ulteriori sviluppi, facendo alzare la soglia di attenzione in ambiti forse ad oggi inesplorati.
La politica ha dimostrato un suo fallimento complessivo poichè, se da un lato si è evidenziato un sistema corruttizzio che interessa soprattutto gli ambiti regionali, nazionali e delle istituzioni, dall’ altro si è mostrato anche il fallimento del sistema di controllo, di quanti dovevano contrastare l’emergere del malaffare.
Su tutto questo si evidenzia come mediaticamente i riflettori siano aperti su Venezia e più in ombra resti la Regione e come, parallelamente, l’indagine sul Sindaco, di minore gravita’ rispetto ad altre indagini, sia enormemente più pubblicizzata, rispetto a quella che interessa esponenti di spicco della Regione Veneto, tra i quali il suo ex Presidente.
Venezia, patrimonio dell’ umanita, è una città mondiale e oggi piu’ di ieri, alla sua guida è necessario porre un personalità di grande caratura nazionale e, oserei dire, addirittura internazionale, che coauguli intorno a sè le migliori risorse intellettuali e manageriali per costruire una nuova proposta di sviluppo di questa città.
Il panorama cittadino non sembra oggi dotato di figure così di spicco, ma è proprio compito della politica definire il profilo della persona idonea a rivestire questo ruolo ed individuarla e ritengo che il Partito Democrtico, per la responsabilità al quale e’ stato chiamato, con il consenso raggiunto alle votazioni europee, questo compito lo debba sentire maggiormente.
Le attuali vicende non devono annullare il ruolo prezioso che la politica è chiamata a svolgere, ma esigono un rinnovamento radicale, attraverso la sostituzione di quanti si sono dimostrati incapaci nel controllare e denunciare il malaffare.
La città di oggi risulta imbarbarita ed impoverita, la sua economia è determinata da piccoli interessi di bottega e i finanziamenti per la sua salvaguardia sono stati rubati dalla cricca. Il tema della Sicurezza e’ diventato primario su Mestre.
Siamo chiamati a costruire un nuovo rinascimento in cui cultura e turismo siano la cabina di regia e di trascinamento delle politiche economiche cittadine ( se non lo facciamo a Venezia dove possiamo farlo?), ma anche di quelle legate alla mobilita’, al commercio, alle attivita’ produttive e alla pianificazione strategica; tutti assessorati poco valorizzati nel recente passato (alcuni di questi utilizzati per la compensazione politica tra i partiti) e che non sono stati messi in grado di fare networking tra loro.
Tutto questo, unitamente al progetto di realizzazione di una vera green economy per le aree industriali di Portomarghera, deve divenire il fulcro della economia e dello sviluppo della Venezia futura. Il Mondo ci osserva, ma anche i nostri figli, non deludiamoli un’ altra volta.
Paolo Bonafe’
Componente la Direzione Comunale del PD di Venezia