E’ sufficiente una passeggiata per Mestre a mostrare la profonda crisi economica che l’attraversa. Il susseguirsi di cartelli – chiuso/affittasi/vendesi – appesi sulle vetrine dei negozi, evidenziano quanto il tessuto della città stia subendo un impoverimento progressivo ed inarrestabile.
Le cause? Sebbene complesse, hanno anche aspetti semplicemente identificabili ed evidenti: il proliferare di nuove aperture di centri commerciali nella prima periferia della città, accompagnata alla assenza di parcheggi nel centro urbano e l’aumento delle ztl. Situazione sicuramente peggiorata dopo i lavori del tram e di via Poerio, che fa da contraltare a sempre maggiori collegamenti tra Mestre e i centri commerciali (ora il tram arriva al Panorama)
L’immediato futuro vedrà l’insediamento di nuovi centri commerciali anche in centro città, con le prossime aperture in via Torino -ex deposito Actv e dentro l’ ‘area ex Umberto ).
In una situazione di concorrenza così spietata si è inserita la crisi economica che ha reso definitivamente insostenibile la sopravvivenza del commercio al dettaglio.
La prossima amministrazione dovrà sicuramente affrontare questa questione che non ha una valenza soltanto economica, ma tocca profondamente i temi della accessibilità e fruibilità della città medesima. Un tessuto urbano, innervato da una rete di negozi, offre servizi, invita ad essere vissuto e percorso, favorisce socialità, concorrendo a costruire e garantire una città vivibile e sicura.
Paolo Bonafè
Presidente Laboratorio Venezia