A fronte del drammatico incremento di vittime della strada, causate dallo stato di alterazione dei conducenti, il Parlamento si appresta ad approvare, grazie ad un accordo politico trasversale, un provvedimento legislativo, che abbassa ulteriormente, per i guidatori, il livello di tasso alcolico ammissibile. Dall’attuale limite, fissato allo 0,5 per litro, si passerà allo 0,2: a livello esemplificativo va detto che, un solo bicchiere di birra, assunto da un uomo adulto di circa 70 kg, sarà sufficiente a raggiungere il prossimo limite legale. La nuova legge non si limita a prevedere questa nuova prescrizione, ma la rende particolarmente incisiva correlandola all’inasprimento delle sanzioni. Si prevede, infatti, già il ritiro della patente, per un periodo di sei mesi, al primo riscontro di superamento del limite di tasso alcolemico di 0,2, fino al ritiro definitivo, qualora la persona fermata dalle forze dell’ordine, dimostri il recidivo non rispetto della norma. Il provvedimento non sta raccogliendo unanimità fra i cittadini, alcuni sono perplessi di fronte a quella che ritengono un’ondata di proibizionismo, ma le autorità statali non possono rimanere inerti rispetto al dato che evidenzia come, il 50% degli incidenti stradali, sia causato da conducenti, che risultano positivi ai test relativi all’abuso di sostanze. Siamo pertanto tutti chiamati alla responsabilità di un cambiamento dei nostri stili di vita, poiché, di fatto, la nuova normativa comporta il divieto ad assumere alcol, prima di mettersi alla guida, ma, contemporaneamente, è indispensabile il dispiegamento di efficaci controlli sulle strade, per garantire l’applicazione della legge.
Paolo Bonafè
Presidente Laboratorio Venezia