Il principio di sussidiarietà, che trova il proprio fondamento nella nostra Costituzione, ha potuto trovare pieno riconoscimento solo attraverso un articolato percorso normativo e culturale, che ha attraversato tutta la storia della Repubblica. Solo così si è reso possibile il passaggio da un’interpretazione riduttiva, secondo cui lo Stato interviene lì dove altri non intervengono, ad un pieno riconoscimento di questo principio inteso come modello che equilibra organicamente i diversi livelli e funzioni della società in modo integrato, evitando indebite sostituzioni, per favorire l’assunzione di responsabilità da parte di ogni attore, nella chiara distinzione dei compiti. Lo scenario che viene così a delinearsi è per sua natura complesso ed in continuo divenire, perché vede muoversi, in una situazione caratterizzata da un’assenza di regole del gioco stabili e predefinite, una pluralità di soggetti: tale contesto richiede una cruciale funzione di regia dell’intero sistema, un’azione di governance che sia, non solo un’ attività di coordinamento tra i diversi attori, ma sia soprattutto azione processuale e strategica, svolta dal soggetto pubblico nei confronti di altri livelli di governo (nel rapporto Stato – Regioni – Enti Locali) e la pluralità di soggetti privati. Questi due principi, sussidiarietà e governance, delineano pertanto la cornice in cui si sviluppa un nuovo modello di partecipazione dei cittadini, che si pongono in un nuovo rapporto con le amministrazioni locali, in una dimensione di corresponsabilità, finalizzata al benessere e alla crescita della comunità nel suo insieme, costituendo un modello innovativo di “amministrazione condivisa” .
Paolo Bonafè
Presidente Laboratorio Venezia
www.laboratorio.venezia.it