Il tema turismo di massa e di come regolamentare gli accessi in città ritorna ad essere il problema primario della città, dopo la pandemia. In tutti questi anni, molti si sono cimentati in proposte e valutazioni, ma nessuno è mai stato in grado di proporre un qualcosa di veramente risolutivo. Ora, il Comune di Venezia lancia la proposta di creare dei blocchi di accesso con dei tornelli, da posizionarsi in alcuni punti strategici della città e la creazione di una app per prenotarsi la visita in città. Tale proposta che sembrerebbe una valida soluzione, trova una opposizione, oltre che politica, anche da parte dell’assessore Regionale al Turismo e del Ministro della Cultura, i quali sono concordi che il problema esista ma non gli va bene la metodologia, accusando che così facendo la città diventa a numero chiuso.
Personalmente ritengo questa motivazione risibile anche perché la sperimentazione era già stata fatta dal Comune durante il Carnevale 2019 e aveva dato un buon esito, ma poi si era fermata a causa dal Covid-19. Le modalità di prenotazione e di pagamento dell’accesso sono previste tramite sistemi informatici, oramai di uso comune, come quello di un app sul cellulare. Basti pensare che i dati degli accessi in città del 2019 erano di circa 110 mila visitatori giorno e con questi numeri la città si bloccava. Già questa estate (della ripartenza) si sono già toccate le 85 mila presenze il 5 agosto e le 80 mila il 18 agosto; sono numeri importanti, se si sommano ad un pendolarismo lavorativo di almeno 10 mila persone giorno.
Inoltre, il sistema proposto dal Comune è molto semplice e high tech: basterà avvicinare il proprio cellulare con prenotazione e pagamento o smartcard ad un lettore sul tornello per essere ammessi in città. Unitamente al progetto tornelli vi è quello di implementazione delle telecamere presenti in città con nuove ad alta definizione, da mettere a disposizione della Smart Control Room del Tronchetto, così da controllare ogni angolo della città. Quindi non capisco le critiche al progetto visto che si andrebbe a rendere più sicura la città e a contingentare gli arrivi, “educando” i turisti alla prenotazione. Aspetto non secondario è quello che si potrebbero finalmente creare più porte di accesso alla città, grazie a nuovi collegamenti diretti via acqua dalla terraferma, deviando così i flussi di attraversamento della città e andando a rivitalizzare zone ora meno “frequentate” dai turisti e non ultimo si potrebbe creare anche una black list, che blocchi in accesso chi abusa o non rispetta il decoro e la pulizia della città. Quindi per me ben vengano i tornelli, se questo servirà per preservare la città
Paolo Bonafè
Venezia 06/09/2021