Gli ultimi decenni della storia del nostro Paese sono stati caratterizzati dalla crisi dei Corpi intermedi: sono gli anni dei partiti azienda, dei populismi, della dintermediazione, dell’egemonia delle piattaforme che sostituiscono i processi democratici propri dei partiti, dell’uno vale uno. L’evento traumatico del Covid-19 ha rappresentato un radicale mutamento di scenario in cui l’esigenza collettiva si è dovuta imporre a quella individuale. In una società, improntata all’individualismo, la pandemia ha comportato un cambio di priorità, che ha posto l’attenzione sugli organismi che consentono di riportare le persone ad essere ascoltate non più solo come individui, ma come cittadini che condividono una condizione comune. E’ questo il compito storico che la democrazia ha assegnato ai partiti, ai sindacati, alle associazioni di categoria, è questa una forma di rappresentanza di cui il Paese non può fare a meno per uscire dalla grave crisi economica, sociale e culturale in cui versa.
Ed è in questo contesto che nasce la mia decisione di ritornare a fare politica, scegliendo Azione di Carlo Calenda, un partito nuovo, ma che già nella scelta del nome esprime il suo essere radicato nella tradizione democratica, antifascista e nei principi fondanti della nostra Costituzione, collocato in un’area progressista ed europeista, che sta ponendo al centro della propria mission i temi cruciale e interdipendenti del lavoro, dei giovani e della ripresa economica. Questioni oggi ineludibili e assolutamente prioritarie, a fronte di un tessuto sociale che rischia sacche sempre più gravi di impoverimento e di disgregazione. Il 16 gennaio si è svolto il 1 congresso Metropolitano di Azione Venezia e ho sostenuto la neo Segretaria Antonella Garro. Dopo una non lineare fase di strutturazione vorrei che Azione divenisse, grazie anche al mio contributo, luogo di ascolto dei bisogni del territorio, luogo di dibattito, confronto ed elaborazione di proposte costruttive, capaci di incidere e dare risposte. Penso ad una casa trasparente in cui donne e uomini desiderino entrare, per mettere a disposizione saperi e competenze, per diventare attrici ed attori della vita politica del Paese, a partire dalle comunità di appartenenza. Questa è la sfida che io mi sento di raccogliere, consapevole che dobbiamo rappresentare una proposta credibile in un panorama in cui le logiche del potere sono più forti rispetto al perseguimento del bene comune, perchè, se fosse altrimenti, non sarebbe necessario fondare un nuovo partito.
In Azione, in questi mesi, ho conosciuto un gruppo di persone con cui condividere questi valori e questi obiettivi, con cui insieme investire in una politica intesa come servizio ai propri concittadini. Assieme a loro voglio mettere a disposizione di Azione la mia conoscenza del territorio, delle sue criticità e delle sue risorse, la mia esperienza politica e amministrativa, le mie competenze professionali come tecnico ed esperto di mobilità, trasporti, portualità e cantieristica. Si tratta di ambiti e temi cruciali per la città di Venezia e per tutta l’area metropolitana, che devono essere affrontati con l’individuazione di soluzioni che coniughino salvaguardia e sostenibilità, tutela ambientale e tutela dei posti di lavoro. Ritengo che oggi, ancor più di ieri, si debba tornare a fare politica, che significa farsi carico delle questioni scottanti e di dare a queste risposte concrete, promuovendo la partecipazione, nei processi decisionali, di tutti gli attori in campo.
Paolo Bonafè – Azione Venezia