Venezia e la necessità del green pass sui mezzi pubblici

Gazzettino - 2021-08-26 Lettera su green pass

La linea guida che il Ministero dei Trasporti ha emanato ieri, in vista del mese di settembre e della riapertura delle scuole, vede, oltre alla conferma della capienza del massima dei mezzi pubblici dell’80%,  all’obbligo di uso della mascherina, anche la novità della figura del “controllore”. Io ritengo che questo ultimo aspetto diverrà argomento di ulteriore discussione in città perché creerà nuovi argomenti di tensione e di caos, in una Venezia dove il servizio di trasporto pubblico è già ora al limite, per i problemi di bilancio di ACTV e per la presenza ( fortunatamente) di migliaia di turisti che si stanno riversando ​nella​ città storica. E’ ovvio che necessita una regolamentazione nei trasporti, in un periodo di covid prolungato come quello che viviamo,   ma ritengo che adattare le nuove regole al sistema di trasporti acquo veneziano ( e non solo) sarà perlomeno problematico, se non impossibile. Già ora la presenza promiscua di turisti e pendolari/cittadini in alcune fasce orarie della giornata rasenta e supera il limite di trasportabilità, con necessità sempre maggiore di subaffidamenti. Forse sarebbe meglio  che il Governo prendesse coraggio e istituisse definitivamente l’obbligatorietà ​dell’uso del green pass su tutti i mezzi di trasporto e dotasse di risorse economiche le varie società di trasporto pubblico, perché installino agli accessi e ai tornelli un lettore di green pass, una doppia lettura con il lettore imob, così da permettere l’accesso ai mezzi pubblici alle sole persone in possesso di tali requisiti, istituendo poi i relativi controlli, altrimenti l’attuale situazione già deficitaria in alcuni momenti della giornata diventerà insostenibile.

Paolo Bonafè

Lido di Venezia

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curriculum vitae

BONAFE’ PAOLO

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Esperienze lavorative e professionali

Delegato alla Sicurezza e Responsabile acquisti Industria Nautica Venezia – IN.NA.VE SPA – Venezia, Ve (DAL 02/2018 AD OGGI )

  1. Responsabile Sicurezza ed Ambiente, Dirigente alla Sicurezza (formazione Punto Confindustria – corso di 24 ore). In tale veste:
    • Garantisco la corretta applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro sulle procedure e regole aziendali ( D.lgs 81/2008);
    • Gestisco le attività di informazione e formazione del personale, nonché nella gestione e supervisione dei dispositivi di protezione individuali DPI;
    • Provvedo alla organizzazione di prove di evacuazione e al monitoraggio dei fabbisogni di documentazione, Cartellonistica e dotazioni di protezione collettiva; Provvedo all’Attuazione dei protocolli di prevenzione diffusione COVID-19.
    • Provvedo alla Gestione e al monitoraggio dei piani di adeguamento e miglioramento sulla Sicurezza;
    • Presidio gli aspetti tecnici e normativi sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;
    • Partecipo alle riunioni periodiche e alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro con gli OdV;
    • Monitorizzo ed individuo i fattori di rischio, provvedo alla valutazione rischi con il DL, RSSP e MD ed Insieme provvediamo alla individuazione delle misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, nel rispetto della normativa in base alla conoscenza dell’organizzazione aziendale, Elaboro misure preventive e protettive e i relativi sistemi di controllo,
  2. Responsabile Approvvigionamenti di una centrale acquisti di gruppo
  3. Consigliere di Amministrazione Delegato Ambiente
  4. Redazione degli ordini / commesse lavori sulle imbarcazioni dei clienti,
  5. Gestione della manutenzione dei macchinari di sollevamento, trasporto e trazione quali: Travel lift, 2 Grù 3 e 10ton, Fork lift, Trattori carrelli e carri semoventi per imbarcazioni e materiale di rizzaggio.
  6. Gestione della manutenzione delle attrezzature da lavoro (macchinari utensili e per le lavorazioni di cantiere)
  7. Specializzazione professionale quale Ispettore per le verifiche periodiche sulle imbarcazioni da diporto ( corso 20 ore ANCCP Agency)

Formatore sulla Sicurezza Istituto di Istruzione Superiore “G.A. REMONDINI” – BASSANO DEL GRAPPA, VI (DAL 02/2021 AL – 03/2021)

  • Formatore in corso di aggiornamento e formazione continua in materia di Sicurezza (come previsto dal D.lgs 81/2008; L. 107/2015 e Accordo Stato/Regioni del 26/01/2012) su FORMAZIONE SULLA SICUREZZA RISCHIO BASSO/MEDIO/ALTO come attività di PCTO al fine della partecipazione di Studenti a Stage. CORSO di 12 ore per la Classe 3T e di 2 ore ( ultimazione) per la classe 4T
  • TOTALI 14 ORE

Formatore corsi sulla Sicurezza Venice Maritime School – Venezia, Ve (DAL 02/2020 AL 02/2020)

  • Formatore in un corso di Aggiornamento e formazione continua in materia di Sicurezza - Corso di addestramento per marittimi designati a svolgere compiti di Security (cod. 000002-SSD-2020) -
  • durata Corso 12 ore -

Responsabile e Technical Naval Superintendent Compagnia Italiana di navigazione – Tirrenia SpA – Venezia, Ravenna, Ancona, Termoli, Catania,Livorno, Ve, Ra, An, Tm, Ct , Li ( DAL 07/2012 AL 02/2018)

  • Technical Naval Superintendent incaricato delle navi della flotta Tirrenia – Compagnia Italiana di navigazione SpA, operanti sul Porto di Livorno, Olbia e Cagliari dal 01/06/2015 al 23/02/2018
  • Technical Naval Superintendent e Responsabile Ufficio Tecnico ed Acquisti della sede di Venezia di Tirrenia di navigazione SpA e poi di Tirrenia – Compagnia Italiana di navigazione SpA, gestendo con n.4 unità professionali e gestendo le navi della flotta che operavano nei porti della Dorsale adriatica di Ravenna, Ancona, Bari, Termoli e di Catania dal 4/2004 al 31/05/2015
  • Responsabile Ufficio Approvvigionamenti e Bunker di Adriatica di navigazione Spa Venezia dal 2/2002 al 04/2004 e prima Ispettore Tecnico e Responsabile Magazzini della stessa società dal 12/1986 al 2/2002

La funzione di Technical Naval Superintendent di un Società di Navigazione, leader nei collegamenti marittimi, consiste nella figura di interfaccia funzionale e direzionale tra la nave, le direzioni aziendali e gli enti di classifica. Le Attività principali sono:

  • Assicurare l’esercizio e la manutenzione dei mezzi navali della società operanti sulla dorsale adriatica, nonché di navi noleggiate all’estero; Indagare, analizzare (troubleshooting) e risolvere i guasti di macchinari a bordo dando supporto al comando nave e alla direzione di macchina;
  • Verificare la corretta compilazione dei registri di sicurezza, ovvero che siano eseguiti regolarmente ispezioni e i controlli nel rispetto delle scadenze e riportate sui registri manutenzione ed ispezione;
  • Preparare e collaborare al buon esito delle visite, ispezioni e prove richieste dal mantenimento delle certificazioni di cui sono in possesso le navi di propria responsabilità;
  • Preparare documenti di analisi sugli incidenti, mancati incidenti, avarie, sinistri, non conformità ed osservazioni , che coinvolgano apparati e strutture delle navi di propria responsabilità;
  • Rispettare il budget per la manutenzione dei mezzi;
  • Assicurare l’espletamento delle attività necessarie per il mantenimento delle certificazioni nave d’intesa con la funzione SIC e TECN;
  • Assicurare l’indicazione delle specifiche delle forniture e prestazioni necessarie per le attività di propria competenza;
  • Pianificare, organizzare e sovraintendere in autonomia e sulla sorta di direttive operative generali impartite dalla Direzione Operativa le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria da applicare alle navi di propria responsabilità nel corso dell’anno;
  • Verificare la perfetta efficienza delle unità di competenza e identificare in collaborazione con il comando nave le aree di miglioramento dal punto di vista della sicurezza e dell’efficienza operativa;
  • Verificare che gli interventi tecnici e manutentivi, commissionato a ditte, professionisti esterni, squadre di manutenzione aziendali o gli equipaggi delle navi sociali, siano eseguiti secondo il capitolato , i regolamenti tecnici applicabili, le disposizioni della DOP, ed alle norme di legge;
  • Presenziare ed offrire assistenza a prove e collaudi;
  • Supervisionare le prove degli impianti di emergenza e sicurezza nave, assicurandosi del buon funzionamento degli impianti ma anche dei locali e dei macchinari; Istruire pratiche per l’ottenimento di permessi, autorizzazioni etc per la realizzazione degli interventi;
  • Presenziare e condurre le visite condotte dalla Amministrazione ed ente tecnico per il rilascio delle certificazione nave;
  • Vigilare sulla corretta applicazione delle norme di sicurezza sul lavoro; Sorvegliare e sovraintendere ai lavori in bacino con l’ausilio del responsabile ufficio tecnico;
  • Vagliare la fattibilità tecnica ed economica degli interventi tecnico‑manutentivi e delle forniture richiesti dai comandi nave;

Coinvolgimento nella redazione e Responsabilità per il mantenimento del budget previsto per le navi di competenza;

Commissario Commissione Raccomandatari Marittimi Camera di Commercio Ravenna e Rimini – Venezia, Ve (DAL 07/2010 AL 07/2015)

Commissario nominato dal Ministro delle Infrastrutture e Trasporti in concerto col Ministro dello sviluppo Economico su indicazione della Federlinea (Federazione Armatori) a componente la commissione istituita presso la Camera di Commercio di Ravenna e Rimini per la Tenuta dell’albo Raccomandatari marittimi e quale commissione di esame per nuovi raccomandatari

Commissario Commissione Raccomandatari Marittimi Camera di Commercio di Venezia e Chioggia – Venezia, Ve ( DAL 07/2006 AL 07/2015)

Commissario nominato dal Ministro delle Infrastrutture e Trasporti in concerto col Ministro dello sviluppo Economico su indicazione della Federlinea (Federazione Armatori) a componente la commissione istituita presso la Camera di Commercio di Venezia e Chioggia per la Tenuta dell’albo Raccomandatari marittimi e quale commissione di esame per nuovi raccomandatari

Vicepresidente – Consigliere di Amministrazione Alilaguna Spa – Venezia, Ve ( DAL 06/2009 AL 06/2014)

  • Consigliere di amministrazione e Vicepresidente
  • Posizionamento degli obiettivi organizzativi in linea con la mission aziendale, favorendo in questo modo la crescita del fatturato, del profitto e del business attraverso lo sviluppo di strategie di collaborazione.

Consigliere di amministrazione A.C.T.V. SPA – Venezia, Ve ( DAL 12/2005 AL 06/2013)

  • Consigliere di amministrazione
  • Sviluppo e implementazione di nuove strategie e politiche aziendali in collaborazione con la dirigenza allo scopo di identificare e perseguire obiettivi di business a lungo termine, fornendo così all’azienda una leadership organizzativa solida e sostenibile.
  • Conseguimento di un aumento dei profitti tale da garantire all’azienda la leadership di settore mediante la trasformazione dei piani strategici e l’allineamento degli obiettivi allo scopo di sfruttare a proprio vantaggio l’andamento dinamico del settore.

Consigliere comunale e Presidente Comm. Bilancio Comune di Venezia – Venezia, Ve ( DAL 04/2000 AL 04/2005)

  • Consigliere Comunale – Presidente della Commissione Bilancio, Tributi e Patrimonio

Analisi di priorità e criticità con l’obiettivo di identificare tempestivamente le migliori soluzioni ai problemi prediligendo un approccio cooperativo e pragmatico

 

Ufficiale della marina militare Marina Militare Italiana – La Spezia – Messina, LS + ME ( DAL 04/1985 AL 07/1986)

  • Partecipazione con i mezzi della Marina Militare a missioni di crisi su territorio italiano volte alla protezione delle acque nazionali.
  • Attività di Responsabilità quale Ufficiale di rotta della pianificazione e gestione delle operazioni di pianificazione viaggi, Responsabile Reparto Operativo e Vice responsabile Servizio Telecomunicazioni. Funzioni svolte a bordo della nave Proteo e del coordinamento del personale di bordo, militare e civile.

 

Allievo Ufficiale Adriatica di navigazione Spa – Venezia, Ve ( DAL 06/1984 AL 09/1984)

  • Compilazione delle check list relative allo svolgimento di operazioni di routine e redazione di relazioni tecniche sugli eventuali interventi di riparazione
  • Controllo delle scorte e approvvigionamento di pezzi di ricambio, materiali e componenti di manutenzione.

Responsabilità di guardia in Plancia e di Allievo Commissario

Istruzione e formazione

FORMATORI alla SALUTE e SICUREZZA : SICUREZZA e AMBIENTE

BETAFORMAZIONE – Lugo (Ra), 07/2021

  • Corso di Abilitazione professionale a FORMATORE alla Salute e Sicurezza ( riferimento normativo D.LGS 81/2008 ART. 6, COMMA 8, Lettera M-BIS, Decreto Interministeriale del 6 Marzo 2013, Accordo Stato-Regioni del 7 Luglio 2016)

corso di 24 ore

Iscrizione Albo Professionale di Categoria

R.S.P.P. (art. 32 e 34 Dlgs 81/2008) – ASPP : Sicurezza sul lavoro

FENIMPRESE – BETAIMPRESE – LUGO (Ra), 03/2021

  • Abilitazione professionale a RSPP – Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione ( riferimento normativo D.lgs 81/2008, art. 32 e Art. 34, Accordo Stato Regioni del 26 gennaio 2006 e Accordo Stato Regioni del 7 Luglio 2016 ) grazie al conseguimento dei seguenti attestati di corso:
  • RSPP Modulo A – corso di 28 ore
  • RSPP ( ASPP) Modulo B ‑ corso di 48 ore – Comune a tutti i settori produttivi
  • RSPP Modulo C ‑ corso di 24 ore ‑ Specializzazione per la sola funzione di RSPP

totale 100 ore di formazione

iscrizione all’Albo dei professionisti del settore

 

ADDETTO AL PRIMO SOCCORSO : SICUREZZA SUL LAVORO

Safengineering – Martellago Venezia, 03/2021

CORSO DELLA DURATA DI 12 ORE

DAL 15/03/2021 AL 19/03/2021

 

ADDETTO ALLA PREVENZIONE INCENDI RISCHIO MEDIO : SICUREZZA SUL LAVORO

Safengineering – Martellago Venezia, 12/2019

CORSO DELLA DURATA DI 8 ORE

EFFETTUATO IN DATA 12/12/2019

 

FORMAZIONE SPECIFICA SULLA SICUREZZA RISCHIO ALTO : SICUREZZA SUL LAVORO

SAFENGINEERING – Martellago Venezia, 10/2019

CORSO DELL DURATA DI 12 ORE

DAL 15/10/2019 AL 23/10/2019

 

ISPETTORE CERTIFICAZIONE IMBARCAZIONI DIPORTO : SICUREZZA TECNICA E DELLE STRUTTURE

ANCCP CERTIFICATION AGENCY – Livorno, 04/2019

CORSO DI DURATA 20 ORE

DAL 16 AL 19 APRILE 2019

 

FORMAZIONE GENERALE DEI LAVORATORI SULLA SICUREZZA : SICUREZZA SUL LAVORO

SAFENGINEERING – Martellago Venezia, 11/2018

CORSO DALLA DURATA DI 4 ORE

EFFETTUATO IL 28/11/2018

 

FORMAZIONE PER FORMATORE : Sicurezza sul Lavoro

Venice Maritime School – Venezia, 06/2017

  • Corso di Abilitazione professionale a FORMATORE riconosciuto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con Decreto 800/2016 del 19/08/2016
  • Totale ore corso 32 (dal 13/06/2017 al 17/06/2017)

VOLONTARIO DELLA CROCE ROSSA ITALIANA : SICUREZZA E SALUTE

CROCE ROSSA ITALIANA – Livorno, 02/2017

CORSO DALLA DURATA DI 100 ORE

DA OTTOBRE 2016 A FEBBRAIO 2017

 

UFFICIALE MARINA MILITARE – ROTTA E COMUNICAZIONI : Marittimo – Militare

Accademia Navale di Livorno – Livorno, 03/1985

  • Corso 79/AucD per Ufficiali di Complemento della Marina Militare a seguito di partecipazione e superamento di Concorso Nazionale per AUCD
  • Licenziato con il grado di Aspirante Guardiamarina ed imbarcato su nave PROTEO con la qualifica di Ufficiale di Rotta, Capo Reparto Operazioni, Vice capo servizio telecomunicazioni, successivamente promosso Guardiamarina ed abilitato alla Guardia in Plancia.
  • Congedato con note eccellenti dopo aver percorso 10.000 miglia di navigazione a bordo di una nave ausiliaria PROTEO assunta a comando in capo operazioni di dragaggio del mare di Sicilia.
  • Immesso tra gli ufficiali della riserva e nel 1997 promosso a Sottotenente di Vascello (STV) in promozione a Tenente di Vascello (TV) ]

DIPLOMA NAUTICO DI ASPIRANTE AL COMANDO DI NAVI : Nautico – Marittimo

Istituto Tecnico Nautico ” Sebastiano Venier” – Venezia, 07/1983

  • Diploma Nautico conseguito presso l’ Istituto Tecnico Nautico ” S.Venier” di Venezia – indirizzo Capitani con abilitazione ad ” Aspirante al Comando di navi della Marina Mercantile”

Valutazione finale 50/60

 

Obiettivi conseguiti

Competenze sulla Sicurezza NAVALE grazie al conseguimento di titoli a seguito di corsi di formazione previsti dal Dlgs 81/2008 e dalla Convenzione STCW78

  • Competenze sulla Sicurezza del lavoro come previsto dal T.U. D.lgs. 81/2008 grazie ad un percorso formativo che mi ha portato ad acquisire l’abilitazione professionale a RSPP ( Responsabile per il Servizio di Prevenzione e Protezione), grazie agli Attestati formativi Modulo “A” (28 ore), Modulo “B” (48 ore) e Modulo “C” ( 24 ore) per un totale di 100 ore di formazione da marzo a luglio 2021 .
  • Competenze sulla Formazione sulla Sicurezza del lavoro come previsto dal T.U. D.lgs. 81/2008 grazie ad un percorso formativo che mi ha portato ad acquisire l’abilitazione professionale a FORMATORE, grazie agli Attestati formativi DI Formatore per la Sicurezza (24 ore – luglio 2021) e di Formatore Convenzione STCW (64 ore – giugno 2017)
  • Competenze informatiche su Sistema operativa Windows
  • Competenze su programma gestionale/ Software professionale SAP R4.
  • Competenza su programma gestionale/ Software professionale METODO.
  • Competenza su programma gestionale/ Software professionale ESOLVEN
  • Competenze sulla Gestione della posta elettronica e sui web browser (Crome, Explorer, Safari etc.)
  • Competenza su Social Media
  • Competenza su Certificazioni per Verifiche tecniche Imbarcazioni da diporto
  • Competenze su Gestione e Manutenzione Navale
  • Competenze su Gestione Avarie e rapporti con Assicurazioni e Broker
  • Competenze informatiche – Utilizzo di Microsoft Excel per sviluppare fogli elettronici per il monitoraggio dell’inventario.

Competenze informatiche – Utilizzo di Microsoft Word, Excel , Powerpoint, Paint, Adobre Rider per la gestione delle pratiche aziendali

Attività di Formatore

L’obbligo di effettuare formazione in materia di sicurezza è sancito dagli Accordi Stato / Regione del dicembre 2011 che ne definisce la figura.

Tali aspetti sono previsti già dal Dlgs 81/2008 all’art. 6 comma 8, lettera m-bis, dal Decreto interministeriale 6 marzo 2013, dall’Accordo Stato-Regioni del 7 luglio 201632 e dal Decreto Interministeriale del 06/03/2013.

Rientrando come professione, esperienza e mansione lavorativa e come formazione nei sei parametri previsti ho iniziato la mia opera come formatore in corsi sicurezza.

Tale attività, parallela alla mia attuale professione ed eseguita non in modo continuativo, è una attività che mi appassiona molto e che voglio continuare e coltivare nel tempo.

Profilo professionale

  • Quale Responsabile della Sicurezza e dell’Ambiente, quale Consigliere di Amministrazione Delegato all’Ambiente e quale Dirigente alla Sicurezza di Industria Nautica Venezia – IN.NA.VE. SpA gestisco, per il datore di Lavoro, le attività di sorveglianza, prevenzione, protezione e valutazione dei rischi aziendali e della formazione continua del personale e degli approvvigionamenti dei DPI , in accordo con l’RSPP aziendale e il Medico Competente, così come previsto dai vari articoli e commi del T.U. -Dlgs 81/2008. Ho partecipato e coordinato le procedure di Rinnovo del Certificato Prevenzione Incendio ( CPI) quinquennale del Cantiere nel 2019 e di Rinnovo del Certificato di Sicurezza Antincendio Area Distributore Combustibili del Cantiere nel 2020.

 

  • Ho acquisito l’abilitazione professionale di RSPP / ASPP (Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione) a seguito del conseguimento delle attestazione dei Corsi di RSPP Modulo “A” + Modulo “B” + Modulo “C” con FENIMPRESE – BETAIMPRESE ( per un totale di 100 ore di corso);

 

  • Ho acquisito l’abilitazione professionale di FORMATORE su Salute e Sicurezza a seguito del conseguimento della attestazione del Corso di FORMAZIONE PER FORMATORI per la Sicurezza con

BETAFORMAZIONE ( 24 ore di corso) . Quale Formatore Ho già tenuto due docenza in due corsi: il primo di 12 ore sulla formazione alla Sicurezza e alla Security sulle navi nel 2020 e il secondo di 14 ore sulla Formazione Generale alla Sicurezza Rischio Alto presso l’Istituto Scolastico Superiore Tecnico G.A. Remondini di Bassano del Grappa per la formazione di studenti agli stage lavorativi.

 

  • Quale Responsabile Approvvigionamenti di Industria Nautica Venezia – IN.NA.VE. SpA sono dedito al miglioramento continuo dei processi di approvvigionamento di beni e servizi a fronte alla rapida evoluzione e trasformazione dei mercati. Ho partecipando al rinnovo delle Concessioni Demaniali Decennali con APV di Venezia delle due Darsene di Cantiere e sto seguendo le procedure di rinnovo della U.A. Autorizzazione Unica Ambientale del Cantiere con relativa nuova progettazione scarichi acque reflue dell’area in cui opera la società. Nella mia attuale posizione lavorativa mi interesso anche di Gestione Commesse Clienti Diportisti e ho affinato la mia competenza tecnica nelle barche da diporto e a vela grazie a un corso di ispettore per la verifica periodica sulle imbarcazioni da diporto e gestisco la manutenzione delle attrezzature di lavoro e degli impianti/macchinari di cantiere quali : Travel Lift, Grù a colonna da 3 e 10 tonn. , Carroponti, Carrelli elevatori e carrelli semoventi.

 

  • Quale Techinical Naval Superintendent, Responsabile Tecnico e Responsabile Approvvigionamenti di: Adriatica di navigazione. SpA,; Tirrenia di navigazione SpA.; Compagnia Italiana di navigazione SpA; ho maturato una trentennale esperienza nella gestione delle manutenzioni navali, nella gestione tecnica ed acquisti . Per queste compagnie ho maturato anche un esperienza all’estero gestendo tre navi noleggiate da Tirrenia alla Compagnia di navigazione spagnola

 

  • Sono un responsabile operativo scrupoloso, che dimostra una leadership efficace in tutti gli aspetti del lavoro.

 

  • Sono un manager affidabile ed entusiasta, dotato di spirito di squadra, con una forte etica nel lavoro e capacità avanzate di soluzione dei problemi complessi e di problem solving

Sono un professionista dei trasporti e della logistica, per essere stato Consigliere di Amministrazione di importanti società impegnate nel trasporto di beni e persone quali ACTV SpA e Alilaguna SpA impegnate nel Trasporto Pubblico di Linea a Venezia, oltre ad essere un esperto nella

gestione dei materiali e nella riconciliazione dell’inventario.

 

Capacità e competenze

IN AMBITO SICUREZZA ED AMBIENTE

  • Conoscenza della normativa sulla sicurezza degli impianti
  • Corsi di formazione sulla sicurezza e sull’igiene
  • Completa formazione sulla sicurezza base, media e rischio alto
  • Conoscenza della Legislazione generale sulla sicurezza e competenza e Conoscenza in materia di normative sulla sicurezza sul lavoro
  • Formazione del personale addetto alla sicurezza
  • Controllo e mantenimento delle conformità alla normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro

Analisi ed individuazione fattori di rischio, valutazione rischi e individuazione misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, nel rispetto della normativa in base alla conoscenza dell’organizzazione aziendale, elaborazione di misure preventive e protettive e sistemi di controllo, elaborazione di procedure di sicurezza per le attività aziendali, proposizione di programmi di informazione e formazione lavoratori, partecipazione alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro con RSPP e Medico Competente

IN AMBITO TECNICO ED APPROVVIGIONAMENTI

  • Negoziazione dei contratti
  • Riduzione e contenimento dei costi
  • Gestione del rapporto con i fornitori
  • Capacità organizzative e di pianificazione
  • Comunicazione efficace
  • Predisposizione al lavoro di squadra
  • Leadership
  • Criteri di classificazione dei rifiuti
  • Abilità di ispezione e di controllo
  • Dimestichezza con gli strumenti informatici

 

Lingue

Inglese :                                     B1

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La fragilità di questa città unica al mondo

Venezia si sta dimostrando fragile.  Ora, che la prima economia della città è in difficoltà,  si comprende la miopia delle governance amministrative comunali di questi ultimi 30 anni, che hanno permesso la chiusura e la delocalizzazione di imprese primarie per questa città.

Personalmente ho vissuto come dipendente nei primi anni 90 la chiusura della Adriatica di navigazione, che ha messo in crisi centinaia di posti di lavoro dell indotto, in primis i Cantieri Toffolo e Lucchese della Giudecca,  ma non è l’unico caso di chiusura e di delocalizzazione aziendale.

Basti pensare alle Generali e di altre decine di aziende.

Murano ha visto negli anni una continua chiusura di attività legate al vetro e alle perle, che trasferendosi  in terraferma hanno di fatto impoverito  quel territorio

Scelte sbagliate, supportate  da politiche commerciali ed ambientali  insufficienti, hanno messo in ginocchio le attività produttive della città d’acqua.

si è pensato che la sola economia  turistica bastasse al benessere sociale di tutta la città, senza però fare una politica sulla qualità del turismo e sulla gestione dei flussi di accesso alla città storica, con turisti “cammellati”  che intanto invadevano la città, e che ora sono rimpianti, visto la Venezia deserta di questi giorni.

Il commercio è in ginocchio grazie ad una fallimentare politica di concessione di aree destinate alla grande distribuzione  ( oltre 1500 mi.) nella periferia della città e in provincia. Basti vedere la moria di negozi su Mestre che di fatto danno una sensazione di città meno sicura ( le luci delle vetrine illuminano le strade e i marciapiedi, il buio crea paura ed insicurezza)

Tutto ha origine nei primi anni 2000 anche a seguito di concessioni e leggi regionali che non sono state impugnate dal Comune di Venezia.

Allora da consigliare comunale nel 2000-2005 mi sono battuto contro questa metodologia di progettare il futuro economico di questa area. Ho perso la battaglia politica, ma purtroppo ho avuto ragione nei fatti. Ora anche la grande distribuzione è in crisi.

Venezia si sta spopolando di giovani e le case degli anziani che muoiono sono vendute o trasformate in B&b e in case vacanza, e i pochi residenti rimasti sono in sofferenza  perché i negozi di prima necessità o di alimentari vengono soppiantati da negozi di articoli di souvenir, di borse (???) o di  Paccottiglia.

Si dovrebbe invece tornare al negozio di vicinato, messo in rete tra i commercianti, utilizzando nuove metodologie di  Intergruppo, prendendo spunto anche dalla rete commerciale della e-commerce, sperimentando le consegne a domicilio, frutto di offerte integrate tra più tipologie merceologiche e quindi tra più offerte commerciali

Si deve soprattutto invertire rapidamente questa tendenza all esodo perché  Venezia è vuota perché non abitata. Anche altre città turistiche italiane stanno vivendo questi giorni di difficoltà,  ma rispetto a Venezia sono vive, perché abitate e vissute dai propri abitanti.

Basti guardare Napoli e le iniziative in atto in questi giorni di paura per il coronavirus

Venezia, con la sua classe politica,  deve poi prendere provvedimenti anche rispetto alla psicosi che sta colpendo le compagnie di navigazione ed aeree, che stanno facendo scelte economicamente gravi per la città e del tutto ingiustificate rispetto al reale pericolo.

Le loro scelte commerciali stanno mettendo in ginocchio la nostra economia cittadina con ripercussioni ad oggi imponderabili, ma che avranno certamente una ripercussione sui posti di lavoro.

Le Grandi Navi non devono passare per il bacino di San Marco,  ma non possiamo fare a meno della economia crocieristica.

Porto Marghera è l’area più idonea per lo sviluppo portuale e si deve avere il coraggio di decidere.

Già ad oggi sono diminuite sensibilmente le toccate delle grandi compagnie di navigazione, dirottate su Trieste e Ravenna. L’indotto delle crociere vale circa 5000 posti di lavoro

Inoltre le politiche commerciali anche di Save devono essere messe sotto la lente della governance  regionale e locale perché, se ora le compagnie aeree low cost  chiudono i collegamenti su Venezia, non si deve dare per scontato che li possano riottenere con facilità quando la crisi sarà superata.

Ora che viviamo questa situazione emergenziale  dobbiamo stringere la cinghia e tutti insieme trovare strategie e ripensare ad una nuova e più efficace politica del turismo e commerciale per la città.

Come disse Galileo Galilei “ Dietro ogni problema c’è una opportunità “

Come dicevo,  in primis, ripensando

a politiche abitative che ripopolino la città, anche rivedendo l’assurda  politica di concessione di cambi d’uso e bloccando il proliferare di B&b (che entreranno in crisi quando tutti i nuovi alberghi in costruzione al tronchetto o a Mestre diventeranno operativi, offrendo prezzi stracciati per attirare la clientela).

si deve riprendere in mano una importante politica del social housing  e di concessione di case pubbliche col vincolo della ristrutturazione a carico dell’affittuario a garanzia della  residenzialita’

Si deve riprendere in mano come Comune di Venezia e Città Metropolitana la governance delle aziende partecipate, perché purtroppo in questi anni sono state lasciate a gestire in piena autonomia importanti settori dell’economia cittadina.

Oltre alla politica del turismo stesso e degli eventi, anche la politica  dei trasporti, del commercio e dello sviluppo immobiliare ed  economico della città.

Si deve ripensare e riorganizzare le  troppe  aziende comunali soprattutto quelle destinate alla gestione dei  beni patrimoniali

Il comune deve ritornare, invece, ad essere protagonista, rimettendo in moto la macchina amministrativa ora indebolita, anche riattivando il decentramento amministrativo previsto dalla legge di istituzione delle città metropolitane

Si deve ritornare al rispetto da parte della politica della legge Bassanini ( legge 142), sulla separazione dei poteri, tra quello amministrativo e quello politico

La nostra crisi economica parte purtroppo dalla questione acqua alta eccezionale del 12 novembre che è stata malamente gestita,, anche grazie all idea dell’sms di solidarietà che ha dato , con spot su tutte le reti per giustificare il pagamento dell’obolo, una continua immagine di una città fragile. Abbiamo chiesto un  aiuto economico con il famoso sms,  ma questi ci si è ritorto contro perché il tam tam ha generato una immagine distorta di Venezia

Insomma gli errori fatti sono tanti ma ora dobbiamo tutti noi veneziani rimboccarci le maniche e lavorare assieme perché la situazione è emergenziale.

La regione ci deve essere di supporto e non ingenerare ulteriore confusione

Insomma, si deve fare e non bloccarci dalla paura ….

Insieme possiamo farcela

2020-03-03 LETTERA GAZZETTINOVenezia ha vissuto periodi difficili ma si è sempre ripresa perché come dice qualcuno, i veneziani e i veneti si mettono in ginocchio, ma solo per pregare

Paolo Bonafé

Ex consigliere comunale Venezia

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La shoah: una vicenda storica ancora attuale

Il secolo trascorso è stato testimone di una indicibile tragedia, che non potrà mai essere dimenticata: il tentativo del regime nazista di sterminare il popolo ebraico, con la conseguente uccisione di milioni di ebrei, uomini e donne, vecchi e giovani, bambini e neonati. Alcuni di questi furono uccisi immediatamente, altri furono umiliati, maltrattati, torturati e privati della loro dignità ed infine uccisi. Solo pochi di coloro, che furono internati nei campi di concentramento, sopravvissero ed i superstiti, per tutto il proseguire della loro esistenza, sopportarono e sopportano sulla loro carne e nella loro anima ferite, angosce  e terrori. Questo fu la SHOAH: uno dei principali drammi della storia. Questo termine fu coniato da ELIE WIESEL, scampato ad AUSCHWITZ e Premio Nobel per la letteratura, per modificare la terminologia “OLOCAUSTO” che proveniva da una analogia tra il sacrificio, raccontatoci nella Bibbia, al quale doveva venire sottoposto Isacco figlio di Abramo. Definizione che risultava pertanto riduttiva ed impropria per indicare  la determinata strategia di sterminio perpetrata nei confronti del popolo ebraico. La “giornata della memoria”, istituita con legge n. 211 del 20.07.2000 art. 1, cade il 27 gennaio di ogni anno, data scelta, in quanto anniversario del giorno in cui vennero abbattuti i cancelli di Aushwitz. La celebrazione di questa giornata deve rappresentare un monito per le nuove generazioni, deve essere un richiamo per ciascuno di  noi, poichè la barbarie umana non ha mai fine, l’orrore  delle leggi razziali, degli stermini e delle persecuzioni continuano a rappresentare un filo rosso insanguinato evidente e rintracciabile nella storia contemporanea. Dinanzi al genocidio del popolo ebraico nessuno allora ha potuto dichiararsi non responsabile, perché  ha girato la testa da un altra parte, si è  disinteressato.

Come  nessuno oggi può restare indifferente agli orrori ed alle ingiustizie del tempo presente. La volontà di giustizia e pace  devono rappresentare  i valori fondanti  dell’agire personale e sociale di tutti gli uomini di “buona volontà”, affinché dalla memoria consapevole della pagina più buia della storia d’Europa, si sappia trarre insegnamento per costruire un mondo solidale e rispettoso delle differenze culturali e religiose.
Le vicende di oggi della strage di cristiani nelle Filippine o il tema migranti sembrano essere vicende alle quali le lezioni della storia sembrano non siano servite, ma dobbiamo avere fede negli uomini e in noi stessi

Perché il cambiamento parte da noi, dalla solidarietà di prossimità, del non accettare passivamente messaggi di isolamento e di egoismo. Più  saremo e più diventeremo anticorpi della solidarietà  e vinceremo la malattia dell’ odio che sembra diventare sempre più diffusa anche nel nostro Paese.

Quali possibili politiche per la Famiglia anche per Livorno”

Quali possibili politiche per la Famiglia anche per Livorno”
La famiglia, intesa come primo nucleo di relazioni significative, non è solo una dimensione privata, è una risorsa vitale per l’intera collettività poichè le molteplici funzioni da essa svolte la collocano a pieno titolo come soggetto di valenza pubblica che genera valore per l’intera società.

Pertanto la famiglia deve venire riconosciuta come sistema complesso che svolge funzioni fondanti per la società.

Ad una concezione di famiglia, considerata come sistema, necessariamente deve corrispondere una vision che non confonde le politiche famigliari con le politiche sociali, ma si richiami alle politiche di sistema. Assumendo questo quadro di riferimento, parlare di politiche per la famiglia significa raccogliere la sfida di catalizzare l’attenzione di tutti gli operatori del territorio, aggegando attori e risorse che condividano l’obbiettivo di accrescere il benessere sociale, producendo un circuito virtuoso in grado di generare nuove risorse sia economiche che sociali. Perché le politiche famigliari sono soprattutto politiche di sviluppo sociale ed economico del territorio e ne aumentano l’attrattività.

Si tratta di spostare l’asse culturale che ha caratterizzato l’approccio alla famiglia, concepita come mera destinataria di interventi (concezione legata al welfare state), ad un nuovo approccio che vede la famiglia , soggetto competente, promotore di benessere e coesione sociale.

Il Piano Nazionale per la Famiglia, approvato nel giugno 2014, delinea le direttrici di intervento nell’ambito di un welfare definito come sostenibile e abilitante. In questo scenario la famiglia è considerata soggetto sociale su cui investire per il futuro del Paese, in termini di valorizzazione delle sue funzioni di coesione sociale ed equità fra le generazioni. Il piano nello specifico, individua , tra i propri principi ispiratori, “quello di promuovere un welfare familiare che sia compatibile con le esigenze di sviluppo del Paese, il quale richiede politiche di capacitazione (empowerment) delle famiglie anziché di mero assistenzialismo. Occorre muovere passi decisi verso un welfare abilitante, che incida sulle capacità di vita dei portatori di bisogni facendo leva proprio sulla capacità di iniziativa sociale ed economica delle famiglie. Tutto ciò richiede interventi che generino, anziché consumare capitale sociale”.

Il Piano Nazionale introduce, finalmente anche in Italia, il modello delle Alleanze Locali per la Famiglia il cui obbiettivo è di “sostenere la diffusa attivazione di reti locali, costituite dalle forze sociali, economiche e culturali che, in accordo con le istituzioni, promuovano nuove iniziative di politiche family friendly nelle comunità locali,. Il criterio fondamentale che guida questo nuovo scenario è il passaggio da una politica della spesa che promette sempre nuovi benefici agli elettori, ad una politica di orientamenti all’impegno che impegna tutti gli stakeholders verso la meta di una società amica della famiglia e cerca la collaborazione di tutte le istituzioni e i soggetti coinvolti”

Le esperienze dei Paesi del Nord Europa, nella progettazione delle politiche di sviluppo territoriale, hanno dimostrato l’efficacia di ribaltare l’ottica che individua come soggetto destinatario degli interventi il cittadino-individuo e lo sostituisce con un attore complesso e dinamico, rappresentato dalla famiglia.

La Commissione Europea, per valorizzare queste esperienze, istituisce la piattaforma della “Alleanza Europea per la Famiglia”, indicando come modello di riferimento, per la progettazione delle politiche locali degli Stati Membri, proprio quello tedesco delle Alleanze Locali.

Progettare secondo questo modello, significa adottare la nuova definizione di cittadino: la visione dinamica del destinatario finale delle politiche locali, presuppone una progettazione omnicomprensiva, trasversale, a cui partecipano in modo integrato tutti i soggetti competenti.

La valorizzazione, in fase di progettazione, di tutte le competenze presenti in un territorio, garantisce l’efficienza del progetto, abbassando sia i costi di ideazione, sia quelli indiretti derivanti da sprechi e bassa funzionalità dei risultati.

Anche il Comune di Livorno è chiamato a rispondere a questo modello attraverso la definizione di sovrastrutturale di politiche integrate per la promozione della famiglia, della natalità e della qualità del vivere urbano, caratterizzando la nostra città come un distretto culturale e operativo di concreta politica famigliare.

Diciamo che pensare solo alla erogazione di un reddito di cittadinanza quale contributo e’ certamente un aiuto, ma che si lega all’assistenzialismo

Va aperta una nuova stagione di dialogo e cooperazione tra interlocutori strategici del sistema – attori pubblici, privati e sociali – per elaborare una dimensione programmatoria, capace di sviluppare un approccio unitario alla Città di Livorno, come luogo abitato e vissuto dalle famiglie.

Quanto avvenuto con il  caso della alluvione di due settimane fa  e cioe’ la straordinaria risposta della cittadinanza,  in una gara alla solidarieta’, ci deve interrogare se con le sempre minori risorse in capo alle amministrazioni pubbliche non si possa pensare ad un cambio di mentalita’

per la Famiglia si tratta di avviare una coprogettazione organica fra politiche abitative, urbanistiche, ambientali, sociali, culturali e di sviluppo economico – turistico, all’interno di un processo che deve favorire tutte le condizioni per la partecipazione e per il protagonismo delle famiglie livornesi e del suo entroterra


Paolo Bonafe’
semplice iscritto del PD di Livorno
mob. 3480920240

 

LA FAMIGLIA

La famiglia, intesa come primo nucleo di relazioni significative, non è solo una dimensione privata, è una risorsa vitale per l’intera collettività poichè le molteplici funzioni da essa svolte la collocano a pieno titolo come soggetto di valenza pubblica che genera valore per l’intera società.

Pertanto la famiglia viene riconosciuta come sistema complesso che svolge funzioni fondanti per la società.

Ad una concezione di famiglia, considerata come sistema, necessariamente corrisponde una vision che non confonde le politiche famigliari con le politiche sociali, ma si richiami alle politiche di sistema. Assumendo questo quadro di riferimento, parlare di politiche per la famiglia significa raccogliere la sfida di catalizzare l’attenzione di tutti gli operatori del territorio, aggegando attori e risorse che condividano l’obbiettivo di accrescere il benessere sociale, producendo un circuito virtuoso in grado di generare nuove risorse sia economiche che sociali. Perché le politiche famigliari sono soprattutto politiche di sviluppo sociale ed economico del territorio e ne aumentano l’attrattività.

Si tratta di spostare l’asse culturale che ha caratterizzato l’approccio alla famiglia, concepita come mera destinataria di interventi (concezione legata al welfare state), ad un nuovo approccio che vede la famiglia , soggetto competente, promotore di benessere e coesione sociale.

Il Piano Nazionale per la Famiglia, approvato il  7 giugno 2014, delinea le direttrici di intervento nell’ambito di un welfare definito come sostenibile e abilitante. In questo scenario la famiglia è considerata soggetto sociale su cui investire per il futuro del Paese, in termini di valorizzazione delle sue funzioni di coesione sociale ed equità fra le generazioni. Il paino nello specifico, individua , tra i propri principi ispiratori, “quello di promuovere un welfare familiare che sia compatibile con le esigenze di sviluppo del Paese, il quale richiede politiche di capacitazione (empowerment) delle famiglie anziché di mero assistenzialismo. Occorre muovere passi decisi verso un welfare abilitante, che incida sulle capacità di vita dei portatori di bisogni facendo leva proprio sulla capacità di iniziativa sociale ed economica delle famiglie. Tutto ciò richiede interventi che generino, anziché consumare capitale sociale”.

Il Piano Nazionale introduce, finalmente anche in Italia, il modello delle Alleanze Locali per la Famiglia il cui obbiettivo è di “sostenere la diffusa attivazione di reti locali, costituite dalle forze sociali, economiche e culturali che, in accordo con le istituzioni, promuovano nuove iniziative di politiche family friendly nelle comunità locali,. Il criterio fondamentale che guida questo nuovo scenario è il passaggio da una politica della spesa che promette sempre nuovi benefici agli elettori, ad una politica di orientamenti all’impegno che impegna tutti gli stakeholders verso la meta di una società amica della famiglia e cerca la collaborazione di tutte le istituzioni e i soggetti coinvolti”

Le esperienze dei Paesi del Nord Europa, nella progettazione delle politiche di sviluppo territoriale, hanno dimostrato l’efficacia di ribaltare l’ottica che individua come soggetto destinatario degli interventi il cittadino-individuo e lo sostituisce con un attore complesso e dinamico, rappresentato dalla famiglia.

La Commissione Europea, per valorizzare queste esperienze, istituisce la piattaforma della “Alleanza Europea per la Famiglia”, indicando come modello di riferimento, per la progettazione delle politiche locali degli Stati Membri, proprio quello tedesco delle Alleanze Locali.

Progettare secondo questo modello, significa adottare la nuova definizione di cittadino: la visione dinamica del destinatario finale delle politiche locali, presuppone una progettazione omnicomprensiva, trasversale, a cui partecipano in modo integrato tutti i soggetti competenti.

La valorizzazione, in fase di progettazione, di tutte le competenze presenti in un territorio, garantisce l’efficienza del progetto, abbassando sia i costi di ideazione, sia quelli indiretti derivanti da sprechi e bassa funzionalità dei risultati.

Il Comune di Venezia è chiamato a rispondere a questo modello attraverso la definizione di sovrastrutturale di politiche integrate per la promozione della famiglia, della natalità e della qualità del vivere urbano, caratterizzando la nostra città come un distretto culturale e operativo di concreta politica famigliare.

Va aperta una nuova stagione di dialogo e cooperazione tra interlocutori strategici del sistema – attori pubblici, privati e sociali – per elaborare una dimensione programmatoria, capace di sviluppare un approccio unitario alla Città di Venezia – Mestre, come luogo abitato e vissuto dalle famiglie

Si tratta di avviare una coprogettazione organica fra politiche abitative, urbanistiche, ambientali, sociali, culturali e di sviluppo economico – turistico, all’interno di un processo che deve favorire tutte le condizioni per la partecipazione e per il protagonismo delle famiglie veneziane

Il mio Impegno con i cittadini

@paolobonafe

Il mio Impegno con i cittadini, per #rigenerareinsiemelacittà, l’ho voluto suddividere in cinque punti programmatici ,

Questi saranno la rotta per la mia azione politico amministrativa come supporto a @felicecasson Sindaco di Venezia

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1 bilancio comunale : per arrivare a fare azioni di risanamento, è necessario studiare a fondo il bilancio degli ultimi anni per capire le cause , i problemi le scelte fatte e le responsabilità del governi a livello nazionale regionale e locale.

Un nuovo orizzonte strategico : un’amministrazione che riduce il ruolo di erogatore diretto di beni e servizi e aumenta quello di governance, orientatore e facilitatore: costruttore di reti e diffusore di buone pratiche, dichiarando pubblicamente dove l’amministrazione ci sarà e dove, per esclusione, non.

Un nuovo approccio di trasparenza dinamica= far ritornare protagonisti i cittadini da fruitori passivi (spesso scontenti di servizi disponibili) a possibili partner, = piano operativo con direzioni e uffici per informare e rendicontare con regolarità come si usano i soldi dei contribuenti, quali risultati si raggiungono,

intraprendere processi di riqualificazione della spesa entro 6 mesi verifiche di congruità, appropriatezza, e sui risultati raggiunti (a partire dagli interventi maggiormente storicizzati e a rischio di ridondanza e autoreferenzialità) ;

recupero di risorse finanziarie : per aumentare efficienza verificare entro 3 mesi possibilità di (ridurre spese correnti con economie di scala, ridurre sprechi, tagliare spese inutili) attraverso misure preventive di contrasto alla corruzione e agli interessi privati in attività pubblica: con nucleo di controllo appalti forniture beni e servizi, incarichi, divieto di affidamenti a trattativa diretta; riduzione dei tempi d’attesa pagamenti; eliminazione dei doppi incarichi; rotazione sistematica degli incarichi dirigenziali e delle collaborazioni esterne;

verificare entro 3 mesi possibilità di aumentare le entrare con un piano esecutivo pronto entro 6 mesi , differenziando strumenti (anche fundraising e crowdfunding, tasse di scopo , prestiti mirati , donazioni a progetto ecc) per specifiche politiche e servizi

novità= entro 6 mesi un piano esecutivo per sperimentare decisioni partecipate sul bilancio delle politiche dei servizi pubblici locali (trasporti, welfare, sviluppo urbano, cultura ecc) con percorsi partecipati aperti ai cittadini le imprese i portatori di interesse,

2 Mobilità e Trasporti : verso una città accessibile, facile, sicura e meno inquinata

come facilitare gli accessi e l’utilizzo dei diversi luoghi della città, importanti per la vita delle persone, coniugando la difesa ambientale e la tutela della salute,

obiettivo = aumentare l’offerta e le possibilità di spostarsi autonomamente con i mezzi pubblici, in bicicletta , a piedi e per ridurre uso auto private =

come = ripensare la mobilità cittadina puntando ad un sistema integrato per collegare in modo capillare i poli di interesse cittadino (ospedale all’ Angelo – ospedale diVe, stazioni treni, aeroporto, porto autostrade del mare di Fusina, porto passeggeri della Marittima, Vega e san Basilio) , le zone periferiche ai centri (terraferma e centro storico),

sistema basato sulle reti esistenti su rotaia (il tram e la metropolitana di superficie SFMR integrate con la rete ferroviaria portuale esistente che collega Vega la Marittima San Basilio), su gomma con nuova rete di bus ecologici (gpl, metano, elettrici, idrogeno)

3 Cultura e Turismo: verso un offerta di qualità eco sostenibile

la sfida è attrarre più turisti di qualità nella logica della regolazione dei flussi, collegandola in modo sinergico all’ offerta culturale in centro storico e terraferma ,

  • intervenire creando network tra operatori economici – istituzioni- associazioni,

  • predisporre un progetto esecutivo (finanziabile in Europa e con fondi Regione Veneto) con azioni specifiche in 5 anni per sviluppare un turismo ambientale per le isole della laguna, valorizzando associazioni, cooperative, nuove imprese sociali, puntando su forme di ricettività innovative (albergo diffuso che valorizza patrimonio edilizio storico e piccola impresa), nuove attività economiche come il pesca-turismo ed itto-turismo (riconversione barche da pesca ferme),

  • usare il marchio di Venezia anche per promuovere le tradizioni e la valorizzazione dei prodotti e percorsi tematici cittadiini anche nelle isole (ittici, eno-gastronomia e agricoltura locale)

  • verificare con attuale proprietà quale destinazione per padiglione di Expo Venezia (zona Vega) , ad esempio come Acquario della Laguna (cercando partner e finanziamenti)

4 Ambiente ed Economia: coniugare salvaguardia della Città, sviluppo occupazionale

coniugare difesa della occupazione con salvaguardia della città : 2 sfide

il Porto di Venezia :

  • in Marittima a Venezia solo le navi medio piccole con turisti di qualità , a basso impatto per la sicurezza e per ambiente,

  • fermare lo scavo di altri canali (evitare rischi danni irreparabili alla laguna) e decidere sui progetti già presentati e discussi : una nuova e grande area destinata alle navi passeggeri, a Portomarghera o con la creazione di un porto per le grandi navi passeggeri alle bocche di porto,

  • garanzia occupazionale al settore portualità che da lavoro a circa a 18000 persone direttamente o indirettamente nell’area della città metropolitana

Commercio

il tessuto commerciale cittadino in terraferma in forte crisi, richiede strategie regionali (stop a ipermercati e centri commerciali in area urbana) e strategia comunale :

  • un piano e calendario dei cantieri delle opere pubbliche per non pesare sulla vita economica del centro,

  • una strategia mirata di rigenerazione del tessuto urbano ed economico della città, per dare possibilità al commercio di ripartire

  • piani specifici ed incentivi per costituire vie o aree come “distretti” tematici (cibo, ecc), per rilanciare i negozi di vicinato o di prossimità, per recuperare spazi ora vuoti (Marittima) e per creare luoghi di aggregazione culturale e musicale per i giovani ( e non solo) a Venezia .

5 Welfare e Sicurezza : Come mantenere quantità e qualità servizi offerti con meno risorse a bilancio ?

Orizzonte = un sistema di servizi che risponda alle esigenze dei cittadini, produca convivenza civile e la sicurezza dei suoi abitanti, dove servizi di welfare non sono concepibili solo come “spesa” ma anche/piuttosto come “investimenti”.

  • riconoscere il valore di “bene comune” dei servizi alle persone (biblioteche, asili nido, tutela dei diritti protezione delle persone in difficoltà,ecc)

  • sperimentare nuove dorme e modi coordinati di aiuto a chi è in difficoltà, non escludendo nessuno, ma aiutando chi ha bisogno rispettando la dignità di ognuno.

  • Definire nuove forme di finanziamento: innovando come acquisire nuove risorse, economico finanziarie (tasse di scopo ? prestiti mirati ? donazioni a progetto? Fund raising ? altro)

  • riqualificazione e rigenerazione urbana, necessario riappropriarsi di spazi ora in degrado e luogo di ritrovo di delinquenza e di sbandati ( area Ex Ospedale Umberto 1 a Mestre e Ex Ospedale al Mare al Lido) , riqualificandoli e restituirli alla città come ed incubatori di vita e di attività ( vedi riqualificazione Ex Deposito di via Torino a Mestre, Forte Marghera,) ma anche di coesione sociale come luoghi di ritrovo per i giovani e gli anziani

  • azioni di prevenzione e controllo del territorio ( agenti di polizia municipale sul territorio) e coordinamento interforze con le altre forze di polizie ed esercito ( tramite la creazione di un figura di coordinatore interforze col Ministero dell’interno)

la sfida è ri MOBILITiAmoci per RiGenerare la nostra meravigliosa città,

La mia Candidatura a Consigliere Comunale di Venezia per il Partito Democratico

Ieri sera 20 aprile 2015  la Direzione Comunale del Pd di Venezia ha approvato la lista dei candidati per il consiglio comunale.

Mi sono anch’io reso disponibile dopo la sollecitazione di tanti amici ,ai quali prima di accettare ho chiesto consiglio e sostegno.

Il loro incoraggiamento e il loro supporto mi ha convinto a riaccettare una sfida per questa nostra meravigliosa e complessa città, che con la città d’acqua e le sue isole unita alla terraferma costituisce quella unicità appunto unica al mondo.

Dopo la mia impegnativa esperienza di consigliere dal 2000 al 2005 mi sono interessato di aziende della mobilità e mi ero un po’messo da parte rispetto alla politica attiva

Con le primarie del centrosinistra e con la candidatura di Felice Casson mi sono sentito stimolato a rimettermi in gioco per un progetto alto ed altro rispetto al passato

Fin da subito mi sono unito nel progetto e visione di una nuova e diversa politica cittadina del Candidato Sindaco Felice Casson, con il quale da subito abbiamo collaborato e per il quale ho dato il mio supporto durante la fase delle primarie ottenendo lo stesso un ottimo risultato
Ora come candidato Sindaco della coalizione necessità lo sforzo di tutti coloro che credono in questo progetto di cambiamento perché si attivino e si impegnino e così voglio fare io con questa candidatura.

Abbiamo noi tutti ,che vogliamo interessarci della cosa pubblica , una grande responsabilità e in futuro chi andrà a governare la città si troverà una situazione di bilancio molto critica è una città indebolita dalla crisi ma anche da scelte subite da altri enti di livello superiore. Uno su tutti è l’assoluta sproporzione tra i vari ipermercati e centri commerciali che gravano sulla cerchia urbana che hanno impoverito il tessuto commerciale cittadino oltre al fatto che troppi cantieri sono stati avviati e troppe ZTL sono state applicate nelle vie centrali di Mestre tanto da rendere difficile l’uso dell auto per gli acquisti e quindi rendere più comodo per i mestrini recarsi presso i centri commerciali. Il tema sicurezza poi negli anni è diventato sempre più un sintomo di emergenzialita’ e i processi di riqualificazione urbana hanno proceduto a rilento (quanti anni sono passati prima che l’area del ex deposito Actv di via Torino sia stata riqualificata?

Il mio impegno sarà certamente per questi temi che interessano soprattutto Mestre ma anche Venezia dove devono riaprire i negozi di Vicinato

Ma l’impegno primario sarà verso i temi che mi vedono portatore di competenze ed esperienze che sono quelli legati alla portualita’ alle infrastrutture e alla mobilità perché necessità ripensare la mobilità cittadina puntando alle reti su rotaia rappresentate dalla metropolitana di superficie SFMR ,che deve essere integrata con la rete ferroviaria portuale (abbiamo una rete ferroviaria portuale che collega varie zone della città tra cui il Vega e la Marittima /san Basilio e che è grande come quella del Libano) in modo tale da collegare i poli di interesse cittadino tra loro e che a oggi non sono collegati (vedi ospedale all Angelo, aeroporto, porto autostrade del mare di Fusina, porto passeggeri della Marittima, Vega e san Basilio)
La SFMR ha previste anche altre stazioni in città e quindi col tram e i bus si creerebbe un vero sistema di collegamento capillare , per raggiungere l’obbiettivo di aumentare il trasportato sul trasporto pubblico locale rispetto all uso dell auto ( diminuzione smog e polveri fini)

Ma altro tema a me caro è quello che, Turismo e Cultura, (che sono la prima economia della città), diventino il motore trainante della economia cittadina e non restino disorganizzati tra loro , ma con l’uso del marchio di Venezia e la cura delle tradizioni, creino quella rete di networking tra operatori economici ed associazioni,che servano per dare una offerta completa al turista e per attrarre ancor di più il turista di qualità,

Cioè quello che pernotta in città e vive la città rispetto al turista mordi e fuggi che invece usa la città,

questo nella ottica della regolazione dei flussi e della valorizzazione della cucina veneziana di tradizione, nella valorizzazione dei prodotti ittici e della agricoltura locale utilizzando allo scopo anche il marchio di Venezia e puntando sulla riconversione delle barche da pesca per il pesca turismo e nelle isole puntando sull albergo diffuso.

Ultimo e non ultimo poi è il tema Portualita (che per la mia professione mi sta particolarmente a cuore)

Si deve fermare lo scavo di altri canali che andrebbero a modificare negativamente la morfologia cittadina e bisogna invece decidere su alcuni progetti già presentati e discussi negli ambiti di competenza per una nuova e grande area destinata alle navi passeggeri , che può essere a Portomarghera o con la creazione di un porto per le grandi navi passeggeri alle bocche di porto , prolungando le conche di navigazione già costruite per il Mose, lasciando in Marittima a Venezia le navi medio piccole che sono anche quelle esteticamente più belle perché Venezia è comunque un Homeport naturale che non può essere perso.

Questo settore della Portualita’ da lavoro a circa a 18000 persone direttamente o indirettamente e nella visione della città metropolitana sono quasi tutti nostri concittadini i quali devono avere anche loro una garanzia occupazionale,

La nuova amministrazione comunale dovrà coniugare difesa della occupazione con salvaguardia della città e ci potrà riuscire tenendo uniti questi due concetti

Scusatemi per la lunghezza del testo così lungo, ma volevo farvi capire che ho voglia di dare il mio contributo fattivo per questa nostra meravigliosa città

Ma per fare questo ho anche bisogno della collaborazione ed aiuto di tutti voi che magari avete idee e proposte o che siete stato inascoltati. Lavoriamo assieme per dare un futuro migliore ai nostri figli.
Ci conto
Grazie

PORTUALITA’ : TRA LAVORO E SICUREZZA

Importante tavola rotonda sulla Portualità quella che si è svolta lunedì 9 marzo 2015 organizzata con il Candidato Sindaco di Venezia Felice Casson e che ha visto, oltre alla presenza del Senatore Marco Filippi (Capogruppo PD in Commissione Lavori Pubblici ed Infrastrutture Trasporti e profondo conoscitore delle problematiche portuali), quella di importanti rappresentanti imprenditoriali e degli operatori portuali veneziani

Chiaramente nella complessità delle problematiche che oggi interessano la Portualità e, volendo dare come taglio all’incontro la ricerca di soluzioni che coniughino lavoro con la salvaguardia della città, non si poteva non partire dagli effetti del decreto Clini – Passera del 2012 che di fatto ha vietato il passaggio delle grandi navi in bacino San Marco e nel Canale della Giudecca, identificando le navi tra quelle di stazza lorda superiore alle 40.000 tons.

Decreto che è stato poi oggetto di ricorsi e per il quale vale l’attuale norma transitoria che prevede l’autorizzazione al passaggio fintantochè non saranno disponibili percorsi alternativi.

Nelle analisi presentate supportate da dati e numeri che sono pubblicati sul sito dalla Autorità Portuale, abbiamo visto che nella pluralità di attività del porto, la crocieristica sia molto importante per l’economia cittadina. Venezia come Homeport, con il suo 88,6% di passeggeri che usano questo porto come punto di arrivio e partenza, ha una domanda di beni e servizi che non si avrebbero se il porto fosse di solo transito. Nel 2012 il 93,6% dei passeggeri è giunto in città su queste navi, producendo una domanda di beni e servizi pari a 436 milioni di euro di cui 283,6 milioni pari al 64,9% per beni e servizi locali.

Il valore raggiunto rappresenta il 3,26% del PIL del Comune di Venezia e il 0,96% di quello della Provincia. Sempre dalla analisi della A.P.V. si è visto come nel 2011 siano stati 1.777.042 i crocieristi transitati per Venezia per assestarsi a 1.738.547 nel 2012. Interessante è stato anche vedere come questi siano arrivati in 109.460 su navi entro le 40.000 tons di stazza (44 navi) , in 845.727 su navi di stazza tra le 40.000 e le 100.000 (19 navi) e di 783.560 su navi oltre le 100.000 tons ( 14 navi) per un totale di arrivi e partenze di 87 navi passeggeri. Interessante è stato, inoltre, valutare che questi arrivi non portano però un ritorno per l’economia alberghiera cittadina perché: per il 69,5% la loro permanenza in porto varia dalle 6 alle 24 ore. Confrontando poi il dato 2012 con quello del 2010 e 2011 si vede che le navi nei tre anni hanno cambiato la loro caratteristica e dimensione diminuendo quelle entro le 40.000 tons ed aumentando quello oltre le 100.000 tons.. Importante poi è stato analizzare come il porto di Venezia dia lavoro a 1,178 aziende per un totale di 16.886 dipendenti ripartiti in 995 aziende che operano in ambito portuale (15.580 dip) e in 182 (1.728 dip) aziende quelle che operano fuori ambito portuale o all’estero. Aziende che per la complessità della gestione nave svariano in molte tipologie di attività, non solo legate alla gestione operativa della nave, ma anche per la fornitura di beni e servizi diversi e meno conosciuti ( compagnie teatrali, esperti di beauty farm etc.). Ogni volta che una nave arriva in porto sono tir di merce che viene consegnata sottobordo. Ma si è anche visto che non sono solo le navi pax che portano economia alla città. Il Resoconto 2014 dimostra come, anche in un periodo di crisi, il porto di Venezia abbia mantenuto un alto standard di efficienza con l’arrivo di 3.366 navi ( da notare il rapporto tra il complesso navi e quelle solo passeggeri che sono state attorno alle 90 unità) con le varie tipologie di trasportato come le Liquid Bulk ( 9.930.000 tons), le Dry Bulk ( 6.500.000 tons), le General Cargo (7.920.000 Tons), dove tra queste vi sono compresi i 730.000 containers movimentati e poi i 2.072.000 passeggeri trasportati nel complesso delel tipologie di nave

Quindi cosa fare per mantenere viva questa attività produttiva cittadina?

Personalmente ho proposto 5 punti che sono: !) Promuovere l’integrazione tra le competenze delle acque veneziane e quelle delle lagune di Chioggia e Caorle, assegnandone la Governance al nuovo Sindaco metropolitano; 2) Agire affinché il piano regolatore portuale sia ricompreso nel piano regolatore comunale come Master Plan ( siamo fermi al 1964 per quello portuale e al 1908 per quello comunale), per permettere al comune di avere un regia unica sulle opere infrastrutturali del proprio territorio. 3) Promuovere uno studio di fattibilità per mettere in rete gli oltre 3600 kilometri di rete ferroviaria portuale integrandoli con quelli della rete ferroviaria merci e passeggeri e con quella della rete del Servizio Ferroviario metropolitano ( si potrebbe collegare il Vega e l’area di Santa Marta via treno); 4) Sviluppare ed allargare l’area del Porto Franco all’intera area portuale, integrando anche Venezia, come è stato fatto per altri posti in Italia, così da ottenere sgravi per le aziende e per il rilancio economico cittadino; 5) Che il Neo Sindaco Metropolitano avvii un confronto con l’Autorità Portule superando le divisioni di questi anni, e unitamente sviluppino sinergie per: a) finalmente avviare il Terminal di Fusina portando lì il traffico delle Autostrade del mare, b) mantenere in Marittima solo le navi che, per dimensione e tonnellaggio, sono compatibili con la strutture urbanistica e la fragilità della città; c) trovare insieme la soluzione logistica e progettuale migliore per mantenere il porto passeggeri e l’attuale traffico crocieristico. Soluzioni e progetti ve ne sono almeno tre dei quali uno vede il potenziamento e il trasferimento a Portomarghera di tutta la crocieristica, oppure un altro progetto vede la creazione di un porto passeggeri alle bocche di porto, Certamente tutte soluzioni che devono essere valutate e vagliate dagli organi di controllo preposti e dalla VIA, ma che poi, la soluzione ritenuta migliore sia realizzata in breve tempo. Questo richiede l’economia portuale e che serve anche per rilanciare l’economia cittadina, creando così nuova occupazione e anche il governo dei flussi turistici in città.

Dal questa Tavola Rotonda è stata lanciata una sfida al nuovo Sindaco Metropolitano e Felice Casson, su questo si è reso disponibile ad accettare tale sfida e volerla vincere.

Paolo Bonafè

Politica e rappresentanza cattolica.

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Ad ogni tornata elettorale, riemerge la questione della rappresentanza politica del mondo cattolico.

L’avvio di ogni ragionamento non può prescindere dal Concilio che ha sancito l’autonomia e la responsabilità dei credenti laici nell’impegno sociale e politico e il conseguente pluralismo delle opzioni politiche per i cattolici. Del grande fermento, seguito ai pronunciamenti conciliari, è significativo questo stralcio del discorso di Aldo Moro al Congresso di Napoli del 1962 che dà testimonianza della sfida intrinseca all’essere cattolici impegnati in politica: «Anche per non impegnare in una vicenda estremamente difficile e rischiosa l’autorità spirituale della Chiesa c’è l’autonomia dei cattolici impegnati nella vita pubblica […]. L’autonomia è la nostra assunzione di responsabilità, è il nostro correre da soli il nostro rischio, è il nostro modo personale di rendere un servizio e di dare, se è possibile, una testimonianza di valori cristiani nella vita sociale. E nel rischio che corriamo, nel carico che assumiamo c’è la nostra responsabilità morale e politica… ».
A fronte delle tante testimonianze significative e cristalline, l
a storia politica italiana è stata anche intessuta dalla contraddizione di relazioni con la gerarchia cattolica, connotate da vicinanze strumentali, da una ricerca di legittimazione che poco hanno rispettato il principio evangelico “Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”.

Ma l’avvento sullo scenario di Papa Francesco ha fatto saltare schemi e logiche consolidate, aprendo a nuovi paradigmi, impegnando la Chiesa a sciogliere i legami con il potere, e in particolare con quello politico.

Nessun politico di estrazione cattolica può, quindi, avocare a sé la rappresentanza di un mondo composito e ricco, ma come credente ha la responsabilità di partire dalla “vocazione al bene comune”, per dare il proprio contributo alla costruzione di una società giusta e solidale, tenendo sempre presente una frase di S. Ignazio di Antiochia “è meglio essere cristiano senza dirlo che proclamarlo senza esserlo”.

Paolo Bonafè

Componente Direzione Comunale PD Venezia

La vita può essere capita sollo all'indietro ma va vissuta in avanti (Soren Kierkegaard)