Testo Il sottoscritto consigliere comunale
PREMESSO CHE
- Da oltre un secolo Venezia ospita due istituzioni storiche di grande tradizione marinara, che oggi rispondono al nome di Istituto Professionale per le Attività Marinare “Giorgio Cini” (ubicato presso l’isola di San Giorgio Maggiore), e l'Istituto Nautico “Sebastiano Venier” (sito a Castello);
CONSIDERATO CHE
- in seguito ad una recente razionalizzazione degli Istituti Superiori, a partire dall’a.s. 1997/8 le due scuole sono state riunite nell’Istituto di Istruzione Superiore “Giorgio Cini”.
- Diviene fondamentale dare i seguenti cenni storici per capire l’importanza che la scuola ad indirizzo nautico ha avuto nella vita di Venezia.
a)Il 17 dicembre 1899 nasce a Venezia, grazie all’aiuto di alcuni prestigiosi esponenti della locale sezione della Lega Navale Italiana, il “Consorzio”, con lo scopo di “diffondere nel popolo italiano, in particolare fra i giovani, l’amore per il mare, lo spirito marinaro e la conoscenza dei problemi marittimi”.
b)Solo il 18 aprile 1920, con un regio decreto, il Consorzio fu eretto ad ente morale, e di conseguenza in molte città di mare si aprirono delle scuole analoghe; l’anno seguente le scuole erano già 12.
c)Vista l’importanza sempre più manifesta a livello nazionale, il Consorzio, con un regio decreto, il 24 luglio 1936 assumeva la denominazione di Ente Nazionale per l’Educazione Marinara “E.N.E.M.”.
d)Nel 1938 lungo tutta la fascia costiera dell’Italia le scuole di questo tipo erano salite a 31, e la presidenza fu assunta da Ammiragli di grande prestigio e da uomini di specchiata probità e fama, tra cui l’onorevole veneziano Luigi Luzzatti.In questo periodo si delineano gli indirizzi di studio simili agli attuali, dal momento che le scuole impartiscono l’insegnamento con un corso triennale di studi, e secondo le necessità dell’ambiente comprendono sezioni di nautica, motoristi navali, e carpentieri per maestri d’ascia.
Lo studio teorico era corroborato da un indispensabile tirocinio pratico di navigazione motoristica a pesca industriale su piccole unità, o di pratica a terra di tecnica presso officine navali e cantieri.
Per speciale concessione di legge, gli allievi erano iscritti nelle “matricole della gente di mare di I categoria” fin dal loro primo ingresso nella scuola, anche se non avevano compiuto il quattordicesimo anno di età. Tale periodo serviva loro come primo imbarco durante il tirocinio pratico in mare, ed alla fine del triennio potevano essere ammessi agli esami presso le Capitanerie di Porto, prima di avere il periodo di navigazione richiesto.
e)Le scuole, completamente gratuite, hanno fornito alla Marina Militare la gran parte del personale specializzato, che al compimento del sedicesimo anno di età poteva accedere al C.R.E.M.
f) Durante la seconda guerra mondiale la Marina Mercantile reclutò tra i suoi elementi i licenziati delle tre sezioni; tutti si segnalarono per la loro bravura, ed alcuni di loro in modo particolare.
E’ da segnalare un particolare curioso: durante la guerra i danni che le scuole navali subirono furono così gravi da rendere necessaria la loro ricostruzione ex novo, ad eccezione della sede di Venezia, che rimase intatta.
g) In attesa della formalizzazione del Consorzio, Venezia anticipava ancora una volta i tempi e rispondeva alle impellenti istanze per la formazione degli equipaggi autorizzando, già negli anni 1913/4 e 1914/5, la Società Veneta della Pesca a tenere corsi invernali per il conseguimento delle patenti di padrone marittimo, rivolti a quanti volevano perfezionare le loro conoscenze per condurre le imbarcazioni .
L’iniziativa si rivelò quanto mai opportuna e necessaria; perciò con il concorso degli Enti Locali nell’anno scolastico 1918/9 ebbe inizio un corso triennale. Il 2 gennaio 1922 fu istituita una Commissione di Vigilanza per garantire il regolare contributo degli Enti Locali, e di conseguenza la sopravvivenza finanziaria della nuova scuola, intitolata al martire istriano Nazario Sauro.
Per esercitare la pratica di mare, la scuola utilizzava un’imbarcazione della Corazzata “Tegetthoff” della marina Astro-Ungarica, internata come preda di guerra a Venezia.
Nell’a.s. 1932/33 vi erano già 126 allievi suddivisi in 64 Capitani di Piccolo Cabotaggio e 62 Carpentieri Navali, e tra di essi vi sono 20 Marinaretti della Nave “Scilla” .
h) Con la seduta della Commissione di vigilanza del 10 giugno 1934, la scuola è stata posta sotto l‘Istituto Nautico “Sebastiano Venier” a San Giuseppe di Castello, ed il Consorzio è passato ad Ente Parastatale ed è stato autorizzato ad utilizzare la bandiera italiana con stemma e corona reale: fatto questo estremamente importante, in quanto i natanti che potevano innalzare la bandiera erano assimilabili al Naviglio Militare, con tutte le prerogative del caso.
Il passaggio del Consorzio ad Ente parastatale comporta la creazione di un nuovo regolamento ed il passaggio della Commissione di vigilanza al Sottosegretariato per l’Educazione Nazionale.
Ai primi del 1941 la scuola “Nazario Sauro”, per motivi politici, cambiò il nome in “Lazzaro Mocenigo”.
i) Nel dopoguerra, l’attività della scuola continuò senza soluzione di continuità, ed i licenziati trovavano facile collocamento presso la ricostruenda Marina Mercantile e nei cantieri navali, dal momento che nella Marina Militare vigeva la legge dello sfollamento.
Con il passare degli anni il numero degli allievi non accennava a diminuire, anche perché la locale azienda di trasporti acquei A.C.N.I.L. reclutava i suoi equipaggi dalla scuola sia per le nuove imbarcazioni sia per le unità ripristinate o recuperate dal fondo marino.
L’importanza della scuola era tale che l’iscrizione alla “gente di mare”, con la relativa navigazione pratica, comportava per l’allievo un vero e proprio inizio dell’attività lavorativa, per cui lo stesso periodo di scuola poteva essere riscattato ai fini della pensione.
l) Nel dopoguerra tra gli artefici della ricostruzione della Marina mercantile vi fu il Conte Giorgio Cini, eletto nel 1949 presidente della “SIDARMA”, che assunse un ruolo di primaria importanza nella vita dell’Istituto Professionale ”, stipulando una convenzione con la Fondazione da lui creata.
CONSTATATO CHE
- La Fondazione nasce con un atto notarile dal Notaio Capo di Roma il 20 aprile 1951, su desiderio del Conte Vittorio Cini, “anche a nome della propria Famiglia, in ricordo del figlio Giorgio, per la reintegrazione dell’isola di San Giorgio Maggiore di Venezia, secondo le sue tradizioni spirituali”.
- La “Fondazione ha per scopo di promuovere il ripristino del complesso monumentale dell’isola di San Giorgio Maggiore e di favorire la costituzione e lo sviluppo nel territorio di essa di istituzioni educative, sociali, culturali ed artistiche”.
- Fin dal 1952 la Fondazione Giorgio Cini, “ente morale, che ha tra i propri scopi quello di raccogliere e promuovere istituzioni ed iniziative del più alto livello culturale e sociale“, aveva concesso in uso gratuito all’Istituto Scilla il complesso immobiliare e mobiliare costituente il “Centro Marinaro” per accogliere principalmente orfani di marinai e pescatori ed avviarli alla vita del mare, dotandoli anche della relativa nave scuola .
- Con il DPR del 20 settembre 1956, n.1721 viene istituito l’Istituto Professionale per le Attività Marinare in Venezia, San Giorgio, e con il DPR del 30 settembre 1972, n.1270 viene decretata l’istituzione dell’annesso convitto.
Il 23 febbraio 1972 viene stipulata una convenzione tra l’Istituto Scilla e la Fondazione Cini; con tale convenzione è “riconosciuta la necessità di potenziare nell’interesse nazionale il Centro Marinaro già esistente nell’isola di San Giorgio Maggiore, istituendo un solo organismo destinato all’istruzione professionale marinara, unico nel suo genere nei paesi del M.E.C., dotato delle migliori attrezzature e di mezzi nautici per la preparazione di marittimi altamente qualificati per l’armamento nazionale”.
Sempre con la stessa convenzione, la Fondazione “Giorgio Cini “concede in uso gratuito all’Istituto Professionale di Stato (Giorgio Cini) i locali adibiti a sede dell’istituto Scilla-Centro Marinaro della Fondazione Cini, completi di tutti gli impianti fissi in essi esistenti e di tutte le attrezzature e mobili, nonché dei materiali”.
“La concessione in uso ha avuto decorrenza dal 1 ottobre 1972 e durerà fino a quando funzionerà nella stessa isola di San Giorgio Maggiore l’Istituto Professionale di Stato”.
- Già dagli anni novanta, prima dell’accorpamento dell’Istituto Professionale “Giorgio Cini” e di quello Tecnico “Sebastiano Venier”, si è iniziato a parlare di “Polo Nautico”, riprendendo il concetto di un Centro Marinaro di livello nazionale; un solo Istituto, unico nel suo genere in Italia, infatti avrebbe potuto avere tutte le premesse per un vero lancio di immagine per entrambi gli indirizzi: ed è appunto in tal senso che era stata vista la fusione di due ordini di scuola seppur diversi (uno professionale e l’altro tecnico) aventi in comune l’indirizzo di studi (quello a carattere nautico).
- Lo stato in cui ora versano le due scuole sembra essere di totale abbandono da parte delle Istituzioni, che non hanno saputo o voluto approfittare della fusione delle due scuole per creare un’unica istituzione scolastica che non solo comprendesse i due indirizzi già esistenti, ma che guardasse anche agli sviluppi futuri della società veneziana nei suoi principali aspetti.
Ma non è pensabile che il nuovo istituto, sorto dall’accorpamento delle due scuole esistenti, possa stare al passo con i tempi, quando il suo modesto bilancio non consente l’acquisto di tutte quelle moderne attrezzature che costano ormai diverse decine di migliaia di euro, e che addirittura costringono gli studenti a seguire corsi a pagamento di specializzazione per poter acquisire le patenti nautiche, corsi che un tempo non servivano visto l’alto grado di qualificazione fornito dalla scuola stessa.
- L’esiguità del bilancio deriva dal ridotto numero di studenti frequentanti, ma quale studente frequenterebbe una scuola dagli edifici cadenti e non a norma, abitando in un convitto che logica vorrebbe adiacente alla scuola stessa, ma che in realtà è ospitato in un ex liceo distante quasi un’ora dalla sede principale e che richiede l’utilizzo di un autobus e di due diversi vaporetti ?
E’ quindi evidente in queste condizioni la fine ingloriosa di una scuola che Venezia ha voluto precorrendo i tempi, ma la nascita di un polo nautico potrebbe costituire un certo rilancio sia per la scuola che per la città stessa. Per far ciò sarebbe opportuno innanzitutto trovare uno spazio adeguato a contenere gli studenti di entrambi gli indirizzi, e questo potrebbe essere reperito ad esempio nell’attuale sede dell’isola di San Giorgio (ottemperando in tal modo alle volontà del conte Cini che destinava l’Isola di San Giorgio a promuovere istituzioni ed iniziative del più alto livello culturale e sociale), restaurando sia l’attuale edificio scolastico che il convitto adiacente (ora in stato di abbandono in attesa del restauro da parte della Fondazione Cini), ammodernando lo “squero” per la riparazione delle lance attualmente in uso agli studenti, riaprendo la piscina adiacente, consentendo l’attracco della nave scuola “Marinaretto ” (ora senza più un attracco riparato e non più esposto alla furia del mare, come succede da quando la “Compagnia della Vela” ha preso possesso di tutta la banchina dell’isola, quella stessa banchina che fino a qualche tempo fa ospitava le prestigiose navi sopra citate).
- Con un adeguato finanziamento sarebbe possibile acquistare moderne apparecchiature e ripristinare l’officina, quel vasto laboratorio un tempo orgoglio della scuola, ed ora ridotto a magazzino di materiali fuori norma e che non possono essere adeguati per mancanza di fondi.
- Considerate quindi anche le esigenze del settore nautico (sempre più teso a sostenere lo sviluppo delle Piccole e Medie Imprese della nautica da diporto) vi è la necessità di un forte rilancio della formazione e istruzione di tale settore, realtà questa che può aprire nuove prospettive di lavoro a nuove generazioni di giovani.
- La nuova legge nazionale sulla nautica da diporto (172 del 2003) si è rivelata uno strumento di forte dinamicità per il mercato, ma che contiene rilevanti cambiamenti in materia di attività lavorative e sicurezza, e necessita di nuove figure professionali.
- Di fronte ad una importante evoluzione del comparto della nautica da diporto, sia per quanto riguarda il mercato e le tecniche di costruzione, che per le strutture portuali, è quanto mai importante che la scuola si mantenga al passo dei tempi, rispettando un sistema di professioni e competenze, che, pur mantenendo forti i caratteri della sua tradizione, sta rapidamente cambiando; e quindi vi è la pressante esigenza della necessità di una forte innovazione nella formazione delle competenze.
- E' necessario che il sistema di offerta formativa pubblico, sia degli Istituti Professionali che degli Istituti Tecnici Nautici, risulti adeguato alle grandi tendenze che si affermano nel settore nautico.
In tale quadro è quanto mai opportuno che a livello nazionale sia favorito lo sviluppo di un vasto programma di formazione per l’adeguamento continuo, a livello culturale e tecnico, ad un avanzato mercato del lavoro per le professioni del settore della nautica da diporto.
INTERROGA PER CHIEDERE
- Che il SINDACO e l'Amministrazione Comunale attuale e futura intervengano presso la Provincia e la Fondazione CINI per confermare gli impegni presi nel 2001 (anno della mobilitazione popolare che ha visto raccolte in poco tempo più di 15.000 firme di cittadini), tra le parti, frutto del lavoro dei commissari in numerose sedute delle commissioni cultura e scuola e di svariati consigli comunali, nei quali sono stati presentati e poi votati all'unanimità alcuni Ordini del Giorno presentati anche dal sottoscritto, nei quali si è convenuto che VENEZIA non può permettersi di perdere una scuola nautica di tale importanza e soprattutto non può perdere l'occasione di vedere nascere nell'Isola di San Giorgio il POLO NAUTICO, il quale darebbe nuovo impulso e sviluppo non solo alla scuola e al relativo convitto (ora dislocato mella sede dell'Ex Liceo Severi del LIDO), ma anche ad un indotto legato alle attività marinare.
Il Consigliere Comunale
Paolo Bonafè
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