I dati appena pubblicati sugli incassi 2024 del Casinò Municipale, distinti tra le due sedi, confermano il ruolo sempre più marginale della sede veneziana di Cà Vendramin Calergi, la cui quota sul totale dei proventi da giochi è scesa ad appena il 7%, contro il 93% della sede di Cà Noghera.
Anche il trend tra le due sedi è contrapposto: mentre nell’ultimo biennio a Cà Noghera gli incassi sono saliti del 15%, quelli della sede veneziana sono scesi del 5%.
Non sono pubblici i dati sulla redditività di ciascuna delle due sedi. Ma presso la sede veneziana la netta prevalenza (93%) dei giochi da tavolo, la cui gestione è maggiormente onerosa, induce a ritenere che il suo conto economico sia presumibilmente in perdita. Diversamente a Cà Noghera la maggior parte dei proventi deriva dalle slot (circa il 60% nel 2024), che hanno costi di gestione meno elevati, lasciando quindi intendere che il consistente apporto del Casinò al bilancio del Comune di Venezia (20 milioni nel 2024) derivi pressochè esclusivamente dalla sede di terraferma.
Questi numeri ripropongono la riflessione se la città debba continuare a dedicare uno dei suoi bei palazzi sul Canal Grande, come Vendramin Calergi, ad un’ attività scarsamente economica se svolta in quella location, ormai inadeguata a catturare il nuovo pubblico che frequenta le sale da gioco, ove non si respira più l’atmosfera romantica dei grandi giocatori d’azzardo del Novecento.
Non sarebbe più economico trasferire la sede veneziana in una location meno prestigiosa ma molto meno costosa, come ad esempio l’edificio al Tronchetto di proprietà del Comune, di comodo accesso con l’auto per visitatori che, via battello, potrebbero poi recarsi in Centro storico?
Probabilmente il conto economico della casa da gioco ne sarebbe migliorato, ma soprattutto ne potrebbe trarre vantaggio la città, se Cà Vendramin Calergi con l’edificio al suo fianco venisse utilizzata per ospitare la sede di un Centro internazionale (ad es. di studi sull’ambiente), che creasse posti di lavoro qualificati per trattenere in loco i giovani veneziani e per attrarne da fuori città, come Azione ritiene indispensabile per frenare il costante declino demografico.
Non si tratta certo di vendere Cà Vendramin Calergi, magari per farne un albergo, ma di darla in usufrutto a lungo termine al Comune che potrebbe poi affittarla ad operatori attratti dalla fama mondiale di una sede in un palazzo storico sul Cana Grande.
Utilizziamo per il bene della città le bellezze che i nostri antenati ci hanno lasciato!
Paolo Bonafè – Segretario Comunale
Paolo Diprima – Delegato agli Enti partecipati
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27 febbraio 2025