Accanto ai Musei Civici Comunali e ad Enti privati quali Chiese, Scuole Grandi e Fondazioni varie, le istituzioni culturali di emanazione statale (Biblioteca Marciana, Archivio di stato, Accademia e gli altri Musei incardinati nelle Sovrintendenze, etc.) sono chiamati ad assicurare un’adeguata gestione e valorizzazione dell’incommensurabile patrimonio artistico-culturale di Venezia.
Il Ministero della Cultura non sembra però essere consapevole dell’esigenza di dotare le proprie emanazioni sul territorio nazionale, e in primis quelle veneziane data l’eccezionalità del loro patrimonio, di strumenti organizzativi e finanziari idonei a svolgere adeguatamente i propri compiti.
Anziché proseguire nel percorso verso l’autonomia prevista per i grandi musei statali dalla legge Franceschini, applicandola in pieno alle istituzioni culturali veneziane, la riforma Sangiuliano ha creato quattro Dipartimenti centrali, accentrando l’organizzazione a Roma presso il Ministero ove si quadruplicano i posti dirigenziali, indebolendo invece le strutture regionali sul territorio.
In particolare, vengono aboliti i Segretari regionali, che curavano gli adempimenti amministrativi (appalti, bilanci, digitalizzazione, etc.) sempre più complessi e gravidi di responsabilità penali, il cui presidio richiede personale qualificato con esperienza adeguata nella materia.
La riforma Sangiuliano addossa invece questi adempimenti ai responsabili delle singole Istituzioni culturali sul territorio, privi di collaboratori esperti in materie amministrative, facendoli annegare nella burocrazia e disperdendo le loro competenze nelle scienze umanistiche di loro diretta competenza che dovrebbero invece venir espresse al più alto livello internazionale, soprattutto in una piazza prestigiosa come Venezia.
Che paese è questo, che dispone del più meraviglioso patrimonio culturale del mondo ed in cui gli scienziati-ricercatori vengono così sviliti?
E’ invece quanto mai urgente per le istituzioni culturali statali riattivare il percorso dell’autonomia almeno in sedi importanti come quella veneziana, dotandole di qualificato personale amministrativo che affianchi le professionalità umanistiche lasciandole libere di esprimersi. E proprio a Venezia potrebbe far scuola il modello di un ente statale come l’Autorità per la Laguna, che ha recentemente nominato due distinti Direttori, uno per la parte tecnica e uno per la parte amministrativa.
Paolo Bonafè – Segretario Comunale
Raffaele Santoro – Delegato ai Beni culturali
Paolo Diprima – Delegato al Programma