Agrivoltaico di Cà Solaro: la mobilitazione popolare comincia a dar frutti

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Qualche schiarita per la popolazione locale compare sull’orizzonte del contestato Progetto di realizzare un mega impianto di agrivoltaico nell’area di Cà Solaro a Favaro.

La settimana scorsa Azione aveva per prima denunciato i ritardi della Città metropolitana di Venezia nell’adozione della Mappa delle aree agricole di pregio richiesta dalla legge regionale N. 17/2022, la cui individuazione consentirebbe di proteggere la quasi totalità degli insediamenti agricoli dal rischio di vedersi coperti da pannelli fotovoltaici.

Si ha ora notizia che il Sindaco Metropolitano ha avviato proprio ieri l’iter per l’approvazione del Piano delle aree agricole di pregio, inviando la Mappa predisposta dalla Città Metropolitana a tutti i 44 Sindaci locali, per le osservazioni di loro competenza da presentare entro 45 giorni, acquisite le quali il Piano potrà essere definitivamente approvato.

La valenza del Piano è testimoniata dal fatto che oltre il 95% delle superfici con valenza agricola è stato identificato dalla Città Metropolitana come area di pregio, rendendo quindi del tutto eccezionale la possibilità di installare pannelli voltaici su terreni agricoli.

E’ realistico attendersi che, nella Mappa predisposta dalla Città metropolitana, i terreni di Cà Solaro rientrino in quel 95% di superficie agricola considerata Aree di Pregio, rendendo quindi incompatibile il Progetto del mega impianto di fotovoltaico con gli atti di pianificazione territoriale.

Parallelamente, nell’ambito del procedimento di Valutazione Impatto Ambientale del Progetto di Cà Solaro presso la Regione, Azione ha messo a disposizione del locale Comitato il testo di un’Osservazione con la richiesta di disporre una sospensione dell’iter di valutazione, fino alla finale approvazione da parte della Città Metropolitana di Venezia degli atti di Mappatura delle aree agricole di pregio sul territorio di sua competenza.

Con la collaborazione di tre rappresentanti del Comitato Cà Solaro (Luca Pollazzon, Christian Sartori ed Elettra Vivian) e di due dirigenti  di Azione (Leda Costantini e Fosca Moro) sono state raccolte ieri in poche ore circa 200 firme di residenti locali a sostegno della richiesta di sospensione dell’iter.

Oggi stesso l’Osservazione, munita di tutte le firme raccolte, è stata inviata con PEC alla Regione. ( allego la comunicazione inviata )

Sta quindi già dando i primi frutti la mobilitazione mirata della popolazione locale, che non si è limitata ad una sterile protesta ideologica ma, con il supporto tecnico-organizzativo di Azione, si è concretizzata in un efficace pungolo mirato alle Istituzioni competenti per l’adozione degli atti di loro competenza.

 

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

Cristian Zara – Segretario Area Metropolitana

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28 agosto 2024

Intervenire contro il Moto Ondoso si può. Basta volere

2024-08-28 gazzettino subito interventi si omologhi il sistema sisa part

2024-08-28 Corriere Regata Storica tra proteste e controlli ecco il piano

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Il 14 novembre dello scorso anno il Comune di Venezia convocava gli Stati Generali della mobilità acquea e presentava il SiSa, un sistema per la rilevazione della velocità media delle barche (basato sullo stesso principio del “tutor” in autostrada) alimentato da 56 postazioni di rilevazione sui principali canali della città, precisando però che per rendere operativo questo sistema era necessario ottenere l’omologazione del sistema. Era ed è un’ottima idea perché applicabile a tutti i natanti, senza imporre l’obbligo di dotarsi di GSP (che, come noto, ha generato un ricorso al TAR dei motoscafisti per un conflitto di attribuzione tra Comune e Città Metropolitana) e superava l’obsoleto sistema Argos, pure mai omologato. Siamo però a fine agosto 2024 e di omologazione ancora non c’è notizia. Uno stallo incomprensibile come pure quello in cui versa l’Autorità della Laguna, che ad oggi è lontanissima dall’essere operativa, essendo di fatto solo stato nominato il Presidente, arch. Roberto Rossetto. Comprendiamo dunque l’esasperazione delle associazioni remiere cittadine che si stanno mobilitando per eclatanti proteste. Ciò detto, il problema moto ondoso va a braccetto col problema del traffico acqueo e non si risolve il primo se non si interviene sul secondo e non ci nascondiamo che il traffico acqueo è dovuto al sempre maggiore bisogno di spostare merci e passeggeri, anche a causa dell’overtourism. In tal senso, i numeri resi pubblici dalle remiere sono impietosi: nel 2003 le barche erano 31650, mentre nel 2022 erano quasi raddoppiate a 60500. Proprio sulla base di questi volumi di traffico l’entrata in esercizio del SiSa è indispensabile e urgente e chiama in causa il Comune perché si faccia parte attiva per l’ottenimento dell’omologazione, dopo quasi un anno dall’annuncio. Inoltre, concordiamo con le associazioni che da anni chiedono di intervenire anche sulle tipologie di barche per la laguna, sulle carene per minimizzare l’onda prodotta, sugli scafi e anche sulla tipologia delle eliche. Nel medio termine poi i mezzi acquei che svolgono servizio pubblico o di pubblica utilità, dovranno essere equipaggiati con motorizzazione elettrica o almeno ibrida, come si sta facendo per il parco mezzi in terraferma. Ultimo ma non ultimo, obbligare i servizi taxi a dotarsi di una centrale operativa unica che, indirizzi il taxi più vicino al luogo di chiamata evitando la circolazione di barche vuote. Sono tutti temi che Azione proporrà nel suo programma per le prossime Amministrative.

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

Mauro Memo – Vice Segretario Venezia ed Isole

https://www.facebook.com/share/g/aT3W9uDLHT5JVpyA/?mibextid=K35XfP Venezia, 27 agosto 2024

 

partecipazione a Focus del 23/08/2024

PARTECIPAZIONE ALLA TRASMISSIONE FOCUS SU RETE VENETA  

Trasmissione focus di venerdì 23/08/2024 – tre interventi

Tutta la trasmissione

https://youtu.be/CWdnmzSruCg

Argomenti del primo intervento

1) L’incidente sul passante di mercoledì 21/8 dove sono stati scoperti 5 minori di nazionalità asiatica trasportati di nascosto su una macchina che proveniva dall’est e che evidenzia purtroppo che il nostro territorio è luogo di tratta o di passaggio del mercato di minori .

2) Il ripetersi dei femminicidi come una piaga che deve però essere estirpata con un lavoro congiunto istituzioni, scuola, associazionismo sportivo ed educazione famigliare

3) Il problema spaccio di droga, della fragilità dei giovani

4) Ius scholae e delle possibili aperture con Forza Italia.

https://youtu.be/CWdnmzSruCg?t=1646

secondo intervento

Indagine che interessa il Comune di Venezia

https://youtu.be/CWdnmzSruCg?t=4285

terzo intervento

Incidente nautico nel porto di Termini Imerese

https://youtu.be/CWdnmzSruCg?t=7734

Agrifotovoltaico nell’area di Cà Solaro a Favaro: a Venezia è mancata una pianificazione territoriale

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Si moltiplicano le reazioni negative, della popolazione e delle Associazioni di Categoria, al progetto di realizzare un mega impianto di agrifotovoltaico nell’area di Cà Solaro a Favaro, presentato da un gruppo multinazionale su terreni della Fondazione Querini Stampalia. Nel condividere appieno le fondate critiche espresse sul progetto e sui suoi pesanti impatti sul territorio, Azione ha anche ritenuto utile verificare se vi siano responsabilità della pubblica amministrazione locale nella mancata adozione di provvedimenti di sua competenza che avrebbero potuto bloccare sin dal nascere l’iter del progetto. È emerso che con la legge regionale N. 17/2022 la Regione Veneto ha dettato le Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, al fine di preservare il suolo agricolo quale risorsa limitata e non rinnovabile, incaricando le Provincie (a Venezia la Città Metropolitana) di individuare puntualmente le aree agricole di pregio e quindi non idonee all’agrifotovoltaico. In esecuzione della direttiva regionale tutte le Provincie venete hanno adottato la mappa delle aree agricole di pregio, o almeno avviato l’iter per la sua adozione, salvo la sola Città Metropolitana di Venezia che, almeno a quanto consta dal sito, non ha finora prodotto alcun documento in materia. Noi di Azione riteniamo che il suolo agricolo non debba mai essere utilizzato per il fotovoltaico, e sia in quanto tale comunque “area di pregio” e riteniamo molto saggio l’esempio il Piano adottato dalla della Provincia di Vicenza che classifica il 99,1% della superficie agricola provinciale come aree di pregio e quindi non idonee all’installazione di impianti fotovoltaici. L’inerzia della Città Metropolitana di Venezia nell’adottare gli atti di pianificazione territoriale di propria competenza non può generare conseguenze che ricadono sulla popolazione e sul patrimonio agricolo. Nel valutare il Progetto di Cà Solaro la Regione Veneto dovrebbe quindi disporre almeno una sospensione del suo iter, intimando alla Città Metropolitana un termine ristretto per adottare il tanto atteso Piano delle aree agricolo di pregio. Azione non si limita ad accompagnare le legittime proteste contrarie all’installazione di impianti fotovoltaici in aree agricole non idonee, ma sostiene per contro le proposte indirizzate a localizzare questi impianti in discariche e soprattutto a sfruttare le coperture esistenti di edifici industriali senza compromettere terreni agricoli. È mancata quindi finora una pianificazione territoriale in materia di impianti fotovoltaici, che per Azione costituirà invece un punto fondante del programma per le prossime elezioni amministrative.
Paolo Bonafè – Segretario Comunale
Cristian Zara – Segretario Metropolitano
23 agosto 2024

 

Un problema ormai di pubblica sicurezza

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Di degrado e criminalità in una vasta parte di Mestre si parla purtroppo da lungo tempo. Da così a lungo che si rischia l’assuefazione e, magari inconsapevolmente, relegare il tema tra le cose irredimibili, che dobbiamo tenerci. Quello che è successo al nostro malcapitato concittadino in via Fogazzaro, ha il paradossale “merito” di riproporre a tutti la profondità del problema. Perché basta metterci nei panni di Gilberto Z., che trova nelle scale del proprio condominio dei figuri che si bucano e quando li mette alla porta viene brutalmente malmenato da questi. Pensiamo al senso di insicurezza che un fatto del genere provoca, alla violazione dello spazio privato, al senso di ingiustizia e insieme di frustrazione impotente, di fronte alla tracotanza e alla sostanziale certezza di impunità degli aggressori, che ognuno di noi avrebbe provato.

 

E appunto è un problema che riguarda tutti noi, anche chi è fisicamente lontano, anche chi abita in un attico di Palazzo Manuzio o in una villetta in viale Garibaldi, o a Venezia o al Lido.. Perché una città non può permettersi di perdere una parte di essa, peraltro centralissima. Perché altrimenti viene meno il senso di comunità, l’implicito patto sociale che deve legare tutta la comunità.

 

Non è purtroppo un’assoluta novità, quanto avvenuto certifica che il problema non è più relegato alla sicurezza nello spazio pubblico ma ormai travalica anche la proprietà privata, il diritto elementare di ognuno di stare tranquillo nel suo privato. E in tal senso non è ormai più un problema decoro urbano bensì di vera e propria pubblica sicurezza. Questo chiama in causa, molto più del Comune, il Prefetto e le forze di polizia. Urge un presidio costante delle Forze dell’Ordine da mantenere a lungo perché cambi il clima percepito. Forse non è più un tabù parlare di un luogo dedicato, ovvero una “stanza del consumo”. Certamente serve un rafforzamento dei servizi sociali dedicati,intensificare la presenza di operatori di strada e promuovere i servizi di riduzione del danno . Chiediamo poi che l’amministrazione si faccia portavoce presso l’Azienda AULSS per il potenziamento degli interventi dei SERD ( servizi per le dipendenze).

È una battaglia di giustizia, di civiltà che segnerà il futuro prossimo venturo della città tutta. Non possiamo perderla.

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

Gennaro Marotta – Vicesegretario con delega alla Terraferma

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17 agosto 2024

Solidarietà alla locale comunità bengalese per gli eventi nella madrepatria

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Travolta dai venti di guerra che da troppo tempo soffiano sempre più forte in Palestina ed in Ucraina, l’opinione pubblica non presta la dovuta attenzione ai cambiamenti epocali che proprio in questi giorni sta vivendo il Bangladesh, uno dei Paesi con maggior crescita demografica al mondo. Basti pensare che cinquant’anni fa aveva una popolazione appena superiore a quella italiana ed ora la ha quasi triplicata, arrivando a circa 170 milioni.

Le sanguinose rivolte di piazza trainate dai movimenti studenteschi hanno costretto la anziana premier a dimettersi e si sta profilando la formazione di un nuovo governo alla cui guida potrebbe essere chiamato un nome di fama internazionale come il Premio Nobel Muhammad Yunus, considerato il massimo promotore del microcredito moderno.

Data la scarsa conoscenza della realtà locale non possiamo esprimere un giudizio approfondito su quanto sta accadendo in Bangladesh, ma registriamo con interesse e solidarietà le manifestazioni espresse dalla locale comunità bengalese in favore di una svolta in senso democratico nella loro madrepatria.

E’ anche l’occasione per ricordare come la popolazione di nazionalità bengalese residente in Comune di Venezia si sia più che raddoppiata nel corso degli ultimi quindici anni, superando ampiamente le 8.000 unità, arrivando ad essere la prima comunità straniera, coprendo oltre il 20% del numero totale dei residenti non italiani.

E mentre negli ultimi 5 anni il numero complessivo di stranieri è rimasto pressochè invariato con un incremento inferiore al 10%, in questo periodo la comunità bengalese residente è aumetata ad un ritmo ancora sostenuto pari al 26%.

L’accoglienza verso famiglie di ogni etnia costituisce uno dei punti fermi del Programma che Azione ha predisposto in questi giorni per le prossime elezioni comunali, preferendo impegnarsi nella stesura di un piano articolato di proposte concrete a beneficio della città piuttosto che nell’organizzare manifestazioni di protesta senza offrire una visione alternativa della città.

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

Paolo Diprima – Delegato al Programma ed agli Enti partecipati

Gli inevitabili dilemmi della transizione ecologica

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La querelle sulla prossima realizzazione di un campo “agrivoltaico” in zona Bazzera è il perfetto paradigma delle difficoltà, delle contraddizioni intrinseche nella difficile strada di perseguire la conversione ecologica.

 

Il progetto prevede una potenza installata di 16 MW a fronte dell’occupazione di 18 ettari. Un’occupazione di suolo molto invasiva, con strutture certo non belle a vedersi e sarà almeno da monitorare con attenzione che il promesso utilizzo per coltivazione agricola (da qui il termine “agrivoltaico”) del terreno sottostante i pannelli sia effettivo e non una foglia di fico per rendere più accettabile il progetto. Insomma, le rimostranze degli abitanti della zona sono più che comprensibili. Anche tenuto conto che l’opera trascina anche l’ulteriore onere territoriale della costruenda nuova cabina primaria dell’Enel (ovvero un impianto di trasformazione da alta a media tensione) a Cà Solaro, con tutta evidenza funzionale ad accogliere in rete l’energia prodotta dal nuovo impianto.

 

Certo, 16 MW di potenza pulita, priva di emissioni, sono “tanta roba”. Ma “tanta roba” sono anche 18 ha, ovvero 180.000 mq che vengono occupati da antiestetici pannelli. Per avere un’idea comparativa, la centrale di Fusina occupa 45 ha ma a pieno regime produce 1000 MW. Ovvero il rapporto tra potenza installata e occupazione di suolo è più di 20 volte a favore dell’inquinante termoelettrico.

 

Lo tengano presente le vestali delle rinnovabili come unica soluzione per affrontare la transizione ecologica. Parlare di fotovoltaico come panacea e ignorare l’impatto sull’occupazione di suolo è concettualmente un errore, come stanno toccando con mano i cittadini di Cà Solaro. Per questo Azione da sempre è a favore del ricorso al nucleare, che unisce i pregi della ridotta occupazione di suolo e insieme dell’assenza di qualsivoglia emissione di gas

 

 

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

Luca Cotecchia – Delegato Attività Produttive, Ambiente e Green Economy

 

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7 agosto 2024

Migliorare i servizi pubblici di navigazione e’ necessario e possibile

 

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Continuiamo a leggere in questi giorni sulla stampa notizie di interruzione o modifica improvvisa dei servizi di navigazione, che Actv e Alilaguna addebitano alla carenza di personale imputata alle numerose dimissioni ed alla difficoltà di reperire nuove assunzioni. Chi si è diplomato all’ istituto nautico Venier di Venezia può riconoscere che in effetti è venuto meno un importante bacino di reclutamento a causa dalla modifica di indirizzo della scuola, che sfornava ogni anno decine di diplomati aspiranti al comando o alla conduzione navale, che potevano essere impiegati subito sulle imbarcazioni del trasporto pubblico od imbarcarsi sulle navi. Ora al posto del Venier c’è un istituto che diploma i giovani in periti della logistica e trasporti, che per potersi abilitare all’imbarco dovrebbero fare onerosi corsi di specializzazione, in istituti privati di formazione post diploma. Ma la carenza di organici non dipende certo solo da questo. E’ fondata la denuncia dei sindacati che imputano la molte dimissioni e le scarse assunzioni anche a stipendi inadeguati rispetto alla specializzazione post diploma richiesta (preposti al comando), che induce chi ne ha i titoli ad accettare offerte alternative di mercato meglio pagate. Non dimentichiamo poi che per i dipendenti che vivono in centro storico il più elevato costo della vita svaluta pesantemente il livello delle retribuzioni orientandoli spesso a cercare altri lavori. E in generale non si può ridurre le cause dei disservizi solo alla carenza di personale, senza voler affrontare seriamente le criticità dei mezzi trasporto e delle linee di navigazione, generate rispettivamente da una flotta ormai vetusta e da soluzioni di mobilità scarsamente innovative. Sul primo fronte di criticità, che incide pesantemente sulla qualità del servizio reso, mi limito a citare, anche sulla base della mia esperienza tecnica, la rumorosità dei motoscafi che supera molte volte gli 80 decibel soprattutto in alcune zone della cabina, e la mancanza di standard minimi di confort quali l’aria condizionata. Sul fronte della strutturazione delle linee di navigazione occorre intervenire su alcune direttrici, introducendo stazioni di intercambio atte a consentire l’uso di mezzi più capienti e confortevoli, superando il vincolo di dover utilizzare lo stesso tipo di mezzo sull’intero tragitto delle linee circolari. Ad esempio sulla direttrice Lido – Tronchetto per permettere l’utilizzo di mezzi più capienti, come motonavi o battelli foranei, potrebbero essere creati due interscambi con linea 2, uno alle Zattere e uno al Tronchetto. Oppure un piccolo spostamento della fermata di Santa Marta a lato Laguna nell’ angolo verso San Basilio consentirebbe di renderla fruiibile dai mezzi foranei e motonavi della tratta Lido-Tronchetto, proiettandola in prospettiva come la fermata di interscambio con il futuro terminal del tram da portare a San Basilio. Ed ancora si potrebbe creare una stazione di interscambio a Madonna dell’orto (dove non mancano gli spazi) tra una linea LN gestita con battelli foranei o motonavi per F.te Nuove, Murano e Burano e una linea 5 che prosegue invece verso il Lido, che fa da terminal capolinea e ritorna per la stessa linea esterna . Come vedete vi possono essere soluzioni alternative per ripristinare una almeno dignitosa qualità del servizio anche in termini di garanzia del rispetto delle frequenze e di comfort dei viaggi, come prevede lo stesso contratto di servizio con le aziende di trasporto. Riconosciamo che ciò richiede anche maggiori investimenti, i cui costi possono però essere finanziati con una piccola parte dei proventi generati dal consistente sovrapprezzo applicati agli utenti senza Carta Venezia.
Paolo Bonafé- segretario comunale Azione



Paolo Bonafé 3480920240 www.paolobonafe.it

Rafforzare il presidio della legalità nell’amministrazione comunale

2024-07-26 AZIONE - NECESSITA RAFFORZARE LA LEGALITA

Sempre fedele ai principi di garantismo, qualsiasi sia il soggetto indagato, Azione attende gli ulteriori sviluppi delle indagini in corso e il contraddittorio avanti al giudice per una valutazione oggettiva e meditata delle responsabilità che stanno emergendo nell’inchiesta su alcune figure apicali dell’amministrazione comunale e di società partecipate, e comunque solo per le ricadute di carattere politico e non certo per gli aspetti giudiziari.

Senza unirsi al coro indiscriminato dei giudizi di piazza, e senza fare di tutta l’erba un fascio, ci atterremo ai fatti specifici contestati a singoli amministratori/dirigenti, di gravità comunque ben diversa tra di loro come dimostra la diversa entità delle misure cautelari disposte dal giudice in accoglimento solo parziale delle richieste della Procura, ricordando la natura stessa dell’avviso di garanzia come strumento a tutela degli indagati.

 

Quel che però riteniamo si debba fare sin da subito è una riflessione sul rafforzamento del presidio della legalità nell’amministrazione comunale e nelle società partecipate, applicando appieno e senza condizionamenti le disposizioni già da tempo previste dalle rispettive normative rispettivamente di diritto pubblico (il Dlgs 190/2012) e di diritto privato (Dlgs 231/2001).

Per questo motivo abbiamo incluso nel programma che stiamo predisponendo per le prossime elezioni comunali un apposito punto dedicato all’aspetto etico nella gestione della cosa pubblica, non solo come dichiarazione di principio spesso disattesa nei fatti, ma con proposte concrete di interventi amministrativi finalizzati ad un suo rigoroso rispetto.

 

Va in primis rafforzata l’indipendenza del presidio delle funzioni addette alla prevenzione della corruzione ed alla trasparenza coordinate dal Segretario Generale, con particolare riferimento agli appalti pubblici ed alla vendita del patrimonio, anche mediante la creazione di un’apposita commissione consiliare chiamata a compiti di sorveglianza e vigilanza sull’esercizio di tali funzioni.

Analogamente nelle società partecipate va garantito che la nomina dei componenti gli Organismi di Vigilanza previsti dal Dlgs 231/2001 sia riservata a soggetti effettivamente indipendenti dal potere politico, selezionati mediante concorso pubblico. Gli eventuali comportamenti anomali di singoli Dirigenti che dovessero venir rilevati dall’Organo di Vigilanza devono tradursi in provvedimenti nei loro confronti, senza protezioni politiche.

 

Il controllo sull’azione amministrativa da parte della collettività presuppone infine un’applicazione della normativa sulla Trasparenza degli atti amministrativi (provvedimenti degli Organi comunali, bandi di gara, concorsi, progetti PNRR, etc) secondo modalità molto più complete ed accessibili dal cittadino rispetto agli standard “minimalistici” di questa amministrazione comunale

 

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

Paolo Diprima – Delegato al Programma ed agli Enti partecipati

Comunicato stampa : Inchiesta giudiziaria sul sistema comune

 

2024-07-18 Gazzettino Garantisti ma preoccupati

 

Azione apprende con preoccupazione l’emergere di un presunto sistema di corruttela che ha indotto la magistratura veneziana ad adottare una pluralità di provvedimenti nei confronti di alcuni esponenti di vertice dell’amministrazione comunale e di alcune società partecipate ed istituzioni, nonché le notizie sugli avvisi di garanzia nei confronti di altri esponenti, tra cui il Sindaco.

 

Nel ribadire nei confronti dei singoli indagati il richiamo ai principi di garantismo, è peraltro doveroso manifestare una seria preoccupazione per i gravi contraccolpi sull’azione amministrativa della giunta comunale e sull’immagine anche internazionale della città.

 

Ci  auguriamo che non si faccia una giustizia sommaria sugli organi di stampa e che gli indagati ( per i vari livelli di coinvolgimento che sono ben diversi tra  impianti accusatori ed avviso di garanzia, che è  appunto solo l’informazione di un avvio di indagine dove e’ coinvolta la persona informata) possano chiarire la loro posizione nelle sedi giudiziarie,  perché i  processi si fanno nelle aule, dove si potrà constatare se i fatti additati siano veritieri,  e non nelle pubbliche piazze.

 

 

Comunque come partito auspichiamo che sia fatta presto  la massima chiarezza,  per il bene della Città. .

 

 

Paolo Bonafe’ Segretario Comunale Azione Venezia

 

Cristian Zara Segretario Metropolitano Azione Venezia

 

La vita può essere capita sollo all'indietro ma va vissuta in avanti (Soren Kierkegaard)